La malocclusione dentale dei conigli è solitamente causata da una dieta scorretta e può mettere a rischio la salute oltre che la vita stessa dell'animale
Una delle problematiche che più frequentemente interessa i coniglietti nani è la crescita anomala dei denti con le drammatiche conseguenze che ne possono scaturire, soprattutto se non si interviene tempestivamente.
Prima di affrontare nello specifico l’argomento, è doveroso dare alcune informazioni di anatomia e fisiologia del coniglio.
Il coniglio presenta nella cavità buccale 28 denti: su ogni lati sono presenti 2 incisivi superiori (anche se si vede solo quello anteriore in quanto l’altro è posto dietro al primo ed è di dimensioni più ridotte) e uno inferiore, e 11 denti molariformi (6 in alto e 5 in basso); tra i primi e i secondi è presente uno spazio vuoto chiamato diastema. Tutti i denti del coniglio sono a crescita continua, nel senso che si allungano durante il corso di tutta la vita; ed è per questo che parallelamente risulta fondamentale il loro costante consumo. A tale proposito la masticazione ricopre un ruolo fondamentale, ma sono necessari anche gli alimenti giusti. L’erba (che dovrebbe rappresentare la base della dieta del coniglio), possiede dei microscopici cristalli di silice che vengono liberati con la masticazione e che fregando sui denti ne garantiscono il consumo; inoltre l’erba è un alimento così detto “povero” così che il coniglio deve mangiarne grandi quantità per garantire a se stesso il giusto apporto di nutrienti e calorie. Mettendo a confronto la specie selvatica con quella domestica, la prima trascorre molte ore della giornata a masticare, mentre la seconda viene alimentata solitamente con semi, fioccati, cereali, pane, tutti alimenti che oltre a non svolgere la corretta azione abrasiva sui denti, sono alimenti molto nutritivi, quindi ne sono necessarie minori quantità affinchè il coniglio si sazi e di conseguenza quest’ultimo dedica meno tempo alla masticazione. I denti a questo punto non vengono consumati correttamente e quindi tenderanno ad accrescersi. E qui cominciano i seri problemi.
Non avendo la possibilità di allungarsi verso la cavità buccale in quanto qui le superfici di masticazione dei denti superiori e inferiori si toccano, i denti tendono a crescere verso la radice: quando quella dei molari si allunga in modo eccessivo, può occupare la cavità orbitale dove si trova il globo oculare oppure uscire dalla mandibola. Le conseguenze possono essere quindi particolarmente drammatiche per il coniglio.
Inoltre i classici mangimi venduti nei negozi di animali sono poveri di calcio, a differenza di erba e di altri vegetali. Una carenza prolungata di questo minerale comporta una maggiore fragilità delle ossa, comprese quelle del cranio; i denti non saranno più ben saldi ma tenderanno a muoversi all’interno dell’alveolo, le due superfici di masticazione (superiore e inferiore) tenderanno a non combaciare più e quindi non si consumeranno in modo uniforme; questo comporta la formazione di punte che possono lacerare lingua e guance con conseguente dolore per l’animale che, in tali condizioni, tenderà a non mangiare. Se non si interviene tempestivamente le conseguenze possono essere veramente drammatiche , con la morte stessa del coniglietto. Questa malocclusione una volta instaurata è permanente, quindi periodicamente (a distanza di pochi mesi una volta dall’altra) il nostro amico a quattro zampe dovrà essere messo in anestesia per limare le punte dentali in modo da permettergli di riprendere la masticazione.
Inoltre, con la decalcificazione delle ossa e la minore stabilità dei denti all’interno dell’alveolo, si vengono a creare degli spazi, come delle sacche, dove l’accumulo di materiale e batteri può dal vita ad un’infezione che può raggiungere la radice dei denti (sia di quelli superiori che inferiori); si possono formare dei veri e propri ascessi che devono essere trattati chirurgicamente, con un adeguato drenaggio (spesso sono richiesti anche più interventi di questo tipo per risolvere il problema). Nei casi più gravi l’infezione può interessare anche l’osso (osteomielite) o l’occhio (in questo caso può essere necessaria l’asportazione, ma non essendo sempre risolutiva, spesso è preferibile l’eutanasia).
Da tutto questo si può dedurre quanto è fondamentale una dieta corretta per i nostri coniglietti nani (leggi anche Qual è la dieta corretta per i coniglietti nani?); verrebbe da dire “meglio prevenire che curare” e non c’è nulla di sbagliato in questa affermazione, ma a me verrebbe anche da aggiungere (e forse in parte da obiettare): se si somministrassero sempre i giusti alimenti, nel rispetto quindi dell’anatomia e fisiologia dell’animale (del coniglio come di qualsiasi altro) non ci sarebbe neanche motivo di parlare di malattie correlate, e quindi nemmeno di prevenzione. La cosa più giusta quando si decide di prendersi cura di un qualsiasi altro essere vivente è conoscerne bene la natura (senza tralasciare naturalmente anche l’aspetto psicologico-comportamentale).
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