Alberobello: meravigliosa, sì, ma quando e perché non andarci

Quando andare ad Alberobello e cosa vedere realmente.

Alberobello, pittoresca e bellissima, ma una piccola delusione. Erano anni che non ci tornavo, ma il “quando andare” questa volta non è stata la scelta giusta. La Puglia è davvero un posto incantato e i pugliesi sono gente squisita, generosa e di cuore. Nel nostro breve tour in Valle d’Itria io, mister F e i due lillipuziani non potevamo non andare ad Alberobello, non fosse altro che sarebbe stato giusto regalare ai marmocchi un tuffo in un luogo davvero unico.

E così è stato, ma c’è un ma. Se da un lato la vista dei Trulli è una cosa così eccezionale che di certo non può capitare altrove, dall’altro quegli stessi Trulli si trasformano in motivo di lagna continua. Ma andrò con ordine.

Lasciata la macchina in un parcheggio che ci ha chiesto 5 euro tutto il giorno (beh, a fronte dei 2 euro all’ora nelle strisce per la strada, ma sul business dei parcheggi in giro per l’Italia un giorno vi farò un’enciclopedia), il nostro primo errore è stato visitare Alberobello nei giorni di Pasqua, così come esattamente circa un miliardo di altre persone di tutta Italia e del resto del globo. Ciò ha reso praticamente impossibile una passeggiatina serena tra le viuzze, bensì ha reso me e mister F due genitori isterici che stavano lì lì per perdere due figli probabilmente rapiti dalla folla, o peggio ancora, dai marziani in assetto da guerra.

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Ciò che ho trovato sgradevole è stata poi la mutazione di ogni singolo benedetto Trullo in un negozio. Per carità, molte cose sono il must in fatto di tradizioni pugliesi: le tovaglie ricamate a mano, le ceramiche pugliesi e i fischietti in terracotta. Ma per il resto tutto ha l’aspetto di un orribile bazar con cineserie di ogni sorta fin fuori alla strada, a cominciare da sciocchezze davvero pessime e di poco valore per i bambini. Insomma, tutte o quasi tutte le botteghe, sicuramente carine quando non c’è questo sovraffollamento, si sono imbruttite da ninnoli di poco conto e sono ammassate una dopo l’altra senza soluzione di continuità.

Cosa vedere ad Alberobello

Dopo una breve sosta nel piccolo parco giochi giusto di fronte alla Chiesa a Trullo (foto sotto), abbiamo girato i tacchi e scoperto che è molto meglio visitare il lato nord del paese, quello che dal Belvedere si spiega verso piazza del Popolo e regala una piacevole camminata lungo corso Vittorio Emanuele (da qui potete poi arrivare a visitare il Trullo Sovrano, alle spalle della Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, il più avanzato esempio di trullo su due piani).

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Insomma, questa volta è chiaro il nostro “dove”, Alberobello, andava decisamente visitato in periodi in cui non è presa da assalto dai turisti e i negozianti non sono là intenti a venderti chissà cosa. Come? Uno zaino che contenga panini e acqua a volontà, ma un caffè all’onestissimo prezzo di 80 centesimi quello va concesso 😉

Alla prossima

Germana

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