A Pasqua sbocciano i fiori delle specie del genere Ornithogalum, che viene chiamato comunemente ornitogallo o “latte di gallina”, una piantina perenne che sotto nasconde un bulbo. Mia Nonna li ha sempre chiamati “fiori di Pasqua”.
Il nome scientifico (ornitho=uccello, galum=bianco) deriva probabilmente dal fatto che la cima dell’infiorescenza ancora chiusa somiglia ad una cresta di gallo, mentre i fiori sono bianchi come il latte e la pianta spezzata produce lattice dello stesso colore. Alcune specie producono alcaloidi, come la colchicina, che sono molto tossici e possono uccidere gli animali che la brucano inavvertitamente. Altre sono commestibili anche per noi esseri umani.
La specie più comune di ornitogallo è l’Ornithogalum umbellatum, ma le specie sono innumerevoli. Alcune specie di ornitogallo in inglese sono chiamate Star of Bethlem e viene citato nella Bibbia tra le piante legate a Gesù. Non solo. Star of Bethlehem è uno dei Fiori di Bach. Ci assiste in caso di traumi non superati, che continuano ad influenzare la vita odierna. Questo rimedio aiuta a trasformare lo stato di: “Non riesco ancora a superare ciò che mi è successo tempo fa”, nel positivo “Ho la forza di imparare dalle mie esperienze e di guarire me stesso”. E secondo la prescrizione di Bach è utile: “Per quelli che soffrono molto in condizioni che, per un certo tempo, causano grande infelicità. Lo shock in seguito a gravi notizie, la perdita di una persona cara, lo spavento dopo un incidente o altro. A coloro che per un certo periodo rifiutano di essere consolati, questo rimedio porta conforto”.
Anche l’ornitogallo è un’altra delle piante spontanee che possono essere inserite in un giardino naturale, ed esistono anche varietà selezionate per la bellezza dei loro fiori, che assumono colori davvero stupendi, fioriscono con generosità ogni anno, hanno bisogno di poche cure e crescono bene anche all’ombra.
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