Trovata vita nel luogo più infernale della Terra

Nonostante tutto, la vita riesce a trionfare anche in luoghi praticamente infernali come il deserto dell’Etiopia, uno dei punti più bassi e caldi della Terra (che offre però un panorama meraviglioso). Qui un gruppo di scienziati ha trovato degli strani microbi. La scoperta è importante e potrebbe aiutare a scovare tracce di vita anche su altri pianeti.

Nonostante tutto, la vita riesce a trionfare anche in luoghi praticamente infernali come il deserto dell’Etiopia, uno dei punti più bassi e caldi della Terra (che offre però un panorama meraviglioso). Qui un gruppo di scienziati ha trovato degli strani microbi. La scoperta è importante e potrebbe aiutare a scovare tracce di vita anche su altri pianeti.

Un team di studiosi ha trovato la vita in uno dei deserti più ostili della Terra, la depressione della Dancalia in Etiopia. Si tratta di un antico fondo marino che in alcuni punti si trova 150 metri al di sotto del livello del mare e dove le temperature raggiungono i 50 gradi. In questa zona, la crosta terrestre è estremamente sottile e sotto vi è della lava incandescente.

vita inferno

L’acqua di mare filtra nel terreno e produce un paesaggio spettacolare fatto di piscine e acqua che zampilla, il tutto tinto di colori spettacolari dovuti alla presenza nella terra di minerali e metalli.

Proprio in questo luogo tanto infernale quanto straordinario, un team di ricerca, guidato da Felipe Gómez e a cui partecipa anche la geologa italiana Barbara Cavalazzi, dal 2015 sta studiando le sorgenti idrotermali di Dallol, in un’area del sud dell’Etiopia dove non vive nessuno e dove nessuno fino ad oggi aveva trovato la minima traccia di vita.

E invece… in questo ambiente estremo come racconta Gómez:

Abbiamo trovato almeno due specie di batteri e probabilmente una nuova archaea. Uno di loro appartiene al gruppo di nanohaloarchaeas. Questi sono organismi sferici di circa 50 nanometri, tre volte più piccoli di altri batteri. Sono ricoperti di minerali e finiscono coperti da uno strato di minerali come fossili fossilizzati”

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I ricercatori, che hanno viste pubblicate le proprie scoperte su Scientific Report, hanno analizzato le pareti dei camini dei geyser. Nel 2017 scoprirono strutture sferiche estremamente piccole attorno alle quali si era formata una specie di guscio minerale. In seguito ad analisi molecolari per determinare se vi fosse DNA attivo nei campioni – un indicatore dell’attività biologica – le risposte hanno dato esito positivo.

Per la prima volta, dunque, sono stati trovati esseri viventi a Dallol. Nonostante altri scienziati in passato si erano già cimentati in questa impresa, gli studi avevano sempre fallito, probabilmente perché non si facevano utilizzando strumenti idonei a tale microscopica ricerca.

Quelli che sono stati trovati, infatti, sono microrganismi davvero piccoli e la loro particolarità è che si trovano bene in ambienti molto caldi, acidi e ricchi di sale.

La scoperta ha grandi implicazioni per la ricerca di vita su altri pianeti. Questo luogo, infatti, è molto simile a Marte e potrebbe aiutare gli scienziati a fare importanti scoperte anche sul pianeta rosso dove in passato probabilmente esistevano ambienti idrotermali simili a quelli etiopi. Tra l’altro Gomez fa parte del team scientifico NASA che si è occupato in passato e ancora si occupa proprio dell’esplorazione di Marte.

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