Coca Cola negli scorsi anni si è impegnata parecchio, e ha sborsato davvero molti soldi, per riuscire a mascherare il legame che vi è tra bevande zuccherate e obesità. Secondo l’inchiesta di Le Monde, in Francia sarebbero stati versati a medici e ricercatori ben 8 milioni di euro.
Coca Cola negli scorsi anni si è impegnata parecchio, e ha sborsato davvero molti soldi, per riuscire a mascherare il legame che vi è tra bevande zuccherate e obesità. Secondo l’inchiesta di Le Monde, in Francia sarebbero stati versati a medici e ricercatori ben 8 milioni di euro.
Il quotidiano francese Le Monde ha pubblicato un’indagine sull’influenza che ha avuto la Coca Cola nei confronti di diversi studi scientifici che riguardano gli effetti delle bevande zuccherate sulla nostra salute. Si tratta di vere e proprie operazioni di marketing mascherate da ricerche.
Il giornale spiega come il marchio Coca Cola abbia influenzato negli anni ricercatori, medici e altri professionisti della salute con l’obiettivo di ottenere studi positivi sugli effetti delle bevande del marchio ma soprattutto sminuire i rischi legati al loro consumo.
In realtà, queste rivelazioni derivano da un’altra indagine relativa alla Coca Cola condotta nel 2015 dal New York Times. Il quotidiano americano aveva svelato la pesante influenza della Coca Cola nel finanziare studi scientifici volti ad offrire un nuovo punto di vista sul tema dell’obesità. Sostanzialmente si sosteneva che: non è tanto il cibo spazzatura e il consumo di bibite piene di zucchero alla radice della vera e propria epidemia di obesità che sta colpendo i paesi occidentali, è semplicemente la mancanza di esercizio fisico.
Il messaggio è perfettamente calibrato per distogliere l’attenzione da Sprite, Fanta, Minute Maid e altre bevande di proprietà della Coca Cola, leader mondiale nel settore.
Per risolvere il problema obesità, dunque, basterebbe fare più attività fisica e non ci sarebbe da preoccuparsi di ridurre l’apporto calorico. Sappiamo invece che questa affermazione è assolutamente falsa. I dati scientifici, prodotti da varie pubblicazioni nel corso degli anni, hanno invece stabilito con certezza la responsabilità delle bevande zuccherate sull’aumento di obesità e diabete tipo 2.
Del resto il quantitativo di zucchero contenuto in questa bevanda non è indifferente, come potete vedere dall’immagine.
Le conclusioni del quotidiano francese si basano anche su uno studio accademico pubblicato mercoledì, opera di Sarah Steel, professoressa di Cambridge, che ha esaminato i contratti tra Coca Cola e accademici canadesi e americani. Un dossier da ben 87.000 pagine!
Secondo quanto ricostruito da Le Monde in base a tutto il materiale analizzato, ricercatori, medici e altri tipi di professionisti hanno in qualche modo “rivisto” o “ritoccato” i propri studi ottenendo dei sovvenzionamenti dalla Coca Cola stessa.
E si fanno nomi e cognomi. Vi è ad esempio il caso della ricercatrice universitaria France Bellisle che ha ricevuto 2.000 euro per un articolo in cui la conclusione riporta che il legame tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso non esiste “necessariamente”.
Vi è poi Xavier Bigard, direttore medico dell’International Cycling Union (prima presidente della Società francese di medicina dello sport) che, come lui stesso ha dichiarato, ha ricevuto 4.000 euro da Powerade (marchio che possiede Coca Cola) per una conferenza “sulle regole di idratazione dello sportivo”. Possiamo immaginare cosa abbia sostenuto in quell’occasione…
E questi sono solo spiccioli. C’è chi ha beneficiato di finanziamenti ben più corposi dal marchio Coca Cola. È il caso di Dietecom, la fiera annuale che ha ottenuto oltre 140euro tra il 2010 e il 2017 o della Società francese di medicina dello sport che ha avuto 80 mila dal 2010 al 2016.
Il totale dei finanziamenti alla ricerca da parte di Coca Cola calcolato da Le Monde ammonta a ben 8milioni di euro dal 2010!
Rare però sono le pubblicazioni che risalgono a dopo il 2016, quando la generosità dell’azienda è in netto calo, come osserva il quotidiano francese: “La multinazionale assicura di aver concluso questo tipo di collaborazioni dopo il 2016“.
E in effetti, come conferma il marchio Coca Cola dal Belgio:
“La ricerca, la trasparenza e l’integrità sono importanti. Di conseguenza, dal 2016, The Coca-Cola Company non ha finanziato in modo indipendente la ricerca su problemi di salute e benessere in conformità con le linee guida di ricerca pubblicate sul nostro sito web da allora. Abbiamo adottato queste linee guida per rispondere alle domande che possono sorgere nel momento in cui siamo l’unico finanziatore di questo tipo di ricerca”.
Uno scandalo simile era stato già reso noto in Spagna, e ciò dimostra che la Coca Cola è solita a certi tipi di operazioni. E anche se ora si è tirata indietro, sappiamo bene che la situazione di fondo non è cambiata: le bevande zuccherate fanno male alla nostra salute e andrebbero evitate il più possibile.
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Francesca Biagioli