E’ arrivata la notizia che mai avremmo voluto darvi. Purtroppo Afrodite non ce l’ha fatta. La tartaruga marina che ha toccato il cuore di tutta Italia, soccorsa il 17 marzo a Reggio Calabria dal personale del CRTM (Centro Recupero Tartarughe Marine) di Brancaleone, intrappolata in un cerchione di bicicletta e nel filo di nylon, è morta.
Ha smesso di soffrire dopo aver lottato per quasi 2 lunghi mesi con tutte le poche forze che aveva.
La notizia arriva dalla Sea Turtle Clinic (DMV Uniba), dove era stata trasferita dal Ctm Brancaleone, che l’aveva trovata avvolta in tantissima lenza in nylon con entrambe le pinne anteriori, ad un cerchione di bicicletta e ad un galleggiante in sughero che, ormai imbevuto di acqua, raggiungeva un notevole peso.
“Tutto questo materiale veniva trainato a nuoto dalla povera tartaruga, mentre la lenza provocava una stretta sempre più energica alle sue pinne anteriori, fino a lesionarle in maniera tanto grave da generare la cancrena ad entrambi gli arti. Una trappola mortale che non le ha lasciato scampo”, spiegano dal centro.
Le sue condizioni erano sempre state critiche, ma avevamo tutti sperato nel miracolo.
“Questa vicenda ci lascia con un profondo rammarico soprattutto perché la causa di morte di Afrodite è il peso schiacciante dell’incuria umana, è il non-amore verso il nostro Pianeta, è la mancanza di civiltà, di sensibilità, di cultura e di rispetto verso il mare e i suoi abitanti”.