Da febbraio vive rinchiuso in uno scantinato in un ristorante dello Sharr National Park, in Kosovo. È la triste storia di un orsetto, tenuto letteralmente imprigionato nel silenzio generale
Da febbraio vive rinchiuso in uno scantinato in un ristorante dello Sharr National Park, in Kosovo. È la triste storia di un orsetto, tenuto letteralmente imprigionato nel silenzio generale.
A fine febbraio 2019, il piccolo venne trovato da un uomo davanti alla propria abitazione. A prima vista pensò che fosse un cucciolo di cane ma dopo averlo osservato da vicino capì che si trattava di un orso bruno.
Così, l’uomo si rivolse alle autorità che presero l’orsetto assicurando di riportarlo dalla madre, al Sharr National Park. Sembra però che non sia andata così. L’organizzazione internazionale per il benessere degli animali Four Paws ha scoperto che l’orso si trovava sì nel parco ma all’interno del seminterrato di un ristorante di proprietà di un ranger.
Four Paws ha più volte chiesto al Ministero dell’ambiente del Kosovo di poter prendere il cucciolo d’orso e di ospitarlo presso il santuario di Bärenwald Prishtina, l’unica struttura in Kosovo adatta a lui ma finora il governo ha ignorato tutte le offerte non intervenendo per migliorare le sorti del cucciolo.
“Abbiamo trovato l’orso in una piccola scatola di legno nella cantina sporca e buia. L’orso ha poco spazio per muoversi e raramente vede la luce del giorno. Questo atteggiamento è una terribile crudeltà sugli animali. Abbiamo immediatamente informato le autorità responsabili, ma si sono rifiutate di intervenire” ha detto Afrim Mahmuti, che guida il Four Paws Bear Forest di Prishtina.
L’allevamento privato di orsi è proibito in Kosovo e secondo l’organizzazione è scioccante che il governo stesso non si sia attenuto alle norme e
“abbia dato l’appoggio alla cura evidentemente incompetente del dipendente del Parco Nazionale. Qui il benessere degli animali è chiaramente preso a calci. Le terribili e indeterminate condizioni di allevamento del cucciolo d’orso porteranno a seri problemi comportamentali. L’orso non rimarrà così piccolo per sempre. Prima o poi, rappresenterà un vero pericolo per il proprietario e per i visitatori del ristorante”, ha detto l’esperto di orsi di Four Paws Carsten Hertwig.
Per porre fine alla sua prigionia, l’organizzazione ha lanciato un appello con una petizione da firmare per chiedere alle autorità del Kosovo di liberare il cucciolo e lasciarlo vivere nel santuario di Bärenwald Prishtina. Quest’ultimo è un vero e proprio paradiso naturale a circa 20 km dalla capitale in cui vivono altri 19 orsi bruni.
Per firmare la petizione clicca qui
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Francesca Mancuso