Anche su Marte ci sono i terremoti. Per la prima volta la Nasa è riuscita a registrare il segnale di un sisma marziano
Anche su Marte ci sono i terremoti. Per la prima volta la Nasa è riuscita a registrare il segnale di un sisma marziano.
Il lander Mars InSight dell’Agenzia spaziale americana ha misurato e registrato un probabile terremoto. Il debole segnale sismico è stato rilevato dallo strumento Seismic Experiment for Interior Structure (SEIS) del lander, il 6 aprile scorso ma la notizia è stata appena resa nota.
Il terremoto sembra provenire dall’interno del pianeta, non dovrebbe quindi essere causato da forze al di sopra della superficie, come il vento.
“Le prime letture di InSight portano avanti la scienza iniziata con le missioni Apollo della NASA”, ha detto il responsabile di InSight, Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, in California. “Fino a ora abbiamo raccolto il rumore di fondo, ma questo primo evento apre ufficialmente un nuovo campo: la sismologia marziana!”
Il nuovo evento sismico era troppo piccolo per fornire dati certi su ciò che accade nel sottosuolo marziano. La superficie del pianeta rosso infatti è estremamente silenziosa e ciò ha permesso a SEIS, il sismometro appositamente progettato per InSight, di percepire anche rumori e tremori molto deboli. Al contrario, la superficie terrestre è continuamente soggetta al rumore sismico creato dagli oceani e dalle perturbazioni.
Secondo gli scienziati della Nasa, il sisma registrato su Marte è ancora più interessante perché per le sue dimensioni e la durata è associabile ai terremoti rilevati sulla superficie lunare durante le missioni Apollo.
Studiando le profondità marziane, essi sperano di scoprire come si siano formati altri mondi rocciosi, come la Terra e la Luna.
In realtà altri tre segnali sismici erano stati registrati il 14 marzo (Sol 105), il 10 aprile (Sol 132) e l’11 aprile (Sol 133), rilevati dai più sensibili sensori di SEIS, ma essi erano addirittura più piccoli dell’evento del 6 aprile e di origine più ambigua. Indipendentemente dalla sua causa, il segnale Sol 128 è una pietra miliare per la squadra.
“Abbiamo atteso mesi per un segnale come questo”, ha detto Philippe Lognonné, responsabile del team SEIS dell’Institut de Physique du Globe di Parigi (IPGP) in Francia. “È così eccitante avere finalmente la prova che Marte sia ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere i risultati dettagliati una volta che avremo avuto la possibilità di analizzarli. “
Il team continuerà a studiare questi eventi per cercare di determinarne la causa.
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