Non chiamiamoli hamburger se non contengono carne. Lo dice la commissione agricoltura del Parlamento europeo che ha approvato nuove norme, che vieteranno l'utilizzo di nomi utilizzati per piatti a base di carne per alimenti vegetali. Com'era accaduto anche col latte, essi potrebbero cambiare nome
![hamburger vegetale](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2019/04/nomi-hamburger-vegetalu.jpg)
Non chiamiamoli hamburger se non contengono carne. Lo dice la commissione agricoltura del Parlamento europeo che ha approvato nuove norme, che vieteranno l’utilizzo di nomi utilizzati per piatti a base di carne per alimenti vegetali. Com’era accaduto anche col latte, essi potrebbero cambiare nome.
Potrebbero volerci diversi anni prima che il regolamento entri in vigore ma è già successo nel 2017 col latte vegetale. Allora, la Corte di giustizia europea ha stabilito che i prodotti e le bevande a base vegetale come la soia e il tofu non dovrebbero essere venduti come latte, burro o panna.
È stata una vera rivoluzione del mercato dei prodotti alimentari, perché parlare di latte, burro, yogurt o formaggio per i prodotti vegan non è più possibile, visto che questi termini sono riferiti esclusivamente lattiero-caseari.
E per la carne?
Veggie disc, in italiano dischi vegetariani, potrebbe per sostituire la parola hamburger. I produttori di alimenti vegetariani dovranno dunque rivedere i nomi se gli eurodeputati approveranno definitivamente le nuove regole per proteggere i termini usati per la carne.
E non saranno solo gli hamburger di fagioli o quelli di funghi a dover cambiare nome. Salsicce vegane, bistecche di tofu e scaloppine di soia potrebbero cambiare farlo una volta che verranno confermate le revisioni del regolamento sull’etichettatura dei prodotti alimentari.
Che ci sia lo zampino l’industria della carne? Il regolamento è passato con l’approvazione dell’80% dei voti. Le misure saranno ora votate dal Parlamento al completo dopo le elezioni europee di maggio, prima di essere sottoposte agli Stati membri e alla Commissione europea.
L’eurodeputato socialista francese Éric Andrieu, responsabile della supervisione della legislazione, ha affermato che il divieto è solo un “buonsenso”:
“La lobby della carne non è coinvolta. Ha generato un considerevole dibattito tra i gruppi politici e una larga maggioranza ha voluto chiarire le cose. Soprattutto alla luce della storia, della storia che condividiamo, puoi avere una bistecca o un hamburger, non puoi chiamarla qualcos’altro. “
La decisione di proteggere i termini e i nomi relativi alla carne “esclusivamente per parti commestibili degli animali” è stata aspramente criticata da varie associazioni e ONG come Greenpeace e Birdlife, che hanno insistito sul fatto che sarà un duro colpo per il cibo sostenibile. Disco vegetariano infatti suonerebbe meno appetibile rispetto ad hamburger.
Secondo Andrieu, i deputati al Parlamento europeo hanno votato esclusivamente nel migliore interesse del consumatore, anzi, a suo dire il divieto dovrebbe essere considerato un’opportunità per i marchi vegetariani:
“Le persone hanno bisogno di sapere cosa stanno mangiando” ha commentato.
Di certo il problema resta a livello commerciale, per il resto possiamo dire placidamente che noi comuni mortali possiamo continuare a chiamarli come ci pare… Ma come la mettiamo con il burro di cacao? E con il latte alle ginocchia?
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Francesca Mancuso