L’Arco di Trionfo come non lo vedrete mai (se non per 15 giorni tra un anno)

Di certo c’è che sarà una grandiosa installazione: ad aprile 2020 Christo impacchetterà uno dei simboli indiscussi della città di Parigi, l’Arco di Trionfo, inaugurato nel 1836.

Di certo c’è che sarà una grandiosa installazione: ad aprile 2020 Christo impacchetterà uno dei simboli indiscussi della città di Parigi, l’Arco di Trionfo, inaugurato nel 1836.Ecco tutti i dettagli su questa straordinaria trasformazione e il significato.

Come si legge sul sito ufficiale dell’artista il celebre monumento sarà ricoperto con 25mila metri quadrati di tessuti e sarà visibile per 14 giorni: da lunedì 6 aprile a domenica 19 aprile 2020. L’Arco di Trionfo, nello specifico, sarà avvolto in 25mila metri quadrati di tessuto in polipropilene riciclabile in blu argenteo e 7mila metri di corda rossa.

Il tutto grazie a una collaborazione tra l’artista bulgaro, il Centre Pompidou e il Centre des monuments nationaux. L’opera d’arte contemporanea si chiamerà L’Arc de Triomphe, Wrapped (Progetto per Parigi, Place de l’Étoile – Charles de Gaulle) e la sua realizzazione coinciderà con una grande mostra (dal 18 marzo al 15 giugno 2020) che ripercorrerà gli anni di Christo e Jeanne-Claude a Parigi dal 1958 al 1964.

Fermento creativo, dunque, in una città sempre più cosmopolita. Il progetto sarà interamente finanziato da Christo attraverso la vendita dei suoi studi preparatori, disegni e collage, nonché modelli in scala, opere degli anni ’50 e ’60 e litografie originali su altri temi. Come sempre, non ci sarà alcun tipo di fondi pubblici o privati.

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L’idea di avvolgere un monumento era nata nel 1961, quando Christo e Jeanne-Claude iniziarono a creare opere d’arte negli spazi pubblici. All’epoca, l’artista bulgaro che viveva in affitto in una piccola stanza vicino all’Arco di Trionfo, fece diversi studi su un progetto e rimase colpito da un fotomontaggio del movimento avvolto, visto da Avenue Foch. Negli anni ’70 e ’80, Christo ha creato alcuni studi aggiuntivi e oggi, quasi dopo 60 anni, il progetto diventerà realtà.

“Trentacinque anni dopo che Jeanne-Claude ed io abbiamo avvolto il Pont-Neuf, sono ansioso di lavorare ancora a Parigi per realizzare il nostro progetto per l’Arco di Trionfo”, dice Christo.

L’artista bulgaro ci aveva già stupito in passato con il progetto in Italia, sul lago d’Iseo Floating Piers, quando aveva fatto camminare sulle acque milioni di persone grazie a una passerella dedicata ai migranti. Adesso Christo ci invita a una nuova riflessione: il monumento simbolo parigino sarà nascosto, una censura visiva che ci invita a guardare oltre il suo significato storico, politico e istituzionale.

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Dominella Trunfio

Foto

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