Il disboscamento illegale sta mettendo in ginocchio gli abitanti e gli ecosistemi della Papua Nuova Guinea. Una serie di foto e video documentano l'impatto devastante del taglio delle foreste in uno dei paesi più ricchi al mondo di biodiversità, alla vigilia della Giornata mondiale delle foreste
Il disboscamento illegale sta mettendo in ginocchio gli abitanti e gli ecosistemi della Papua Nuova Guinea. Una serie di foto e video documentano l’impatto devastante del taglio delle foreste in uno dei paesi più ricchi al mondo di biodiversità, alla vigilia della Giornata mondiale delle foreste.
Voliamo dall’altra parte del mondo. Quello che potrebbe apparire come un regno incantato, popolato da foreste pluviali che ne ricoprono gran parte della superficie, sta diventando un vero e proprio inferno.
Quasi un terzo delle foreste commercialmente vitali del paese sono state distrutte per soddisfare la domanda globale di legname. Ciò ha avuto ripercussioni gravi sia su alcune specie uniche al mondo, che stanno scomparendo, sia sulle comunità indigene, i cui diritti sono sempre più spesso violati.
L’organizzazione Global Witness e i suoi attivisti hanno raccolto una serie di immagini e filmati nel paese, rivelando la reale estensione della distruzione delle foreste. Ma non solo. È stato confermato che decine di migliaia di persone che vivono in Papua Nuova Guinea stanno perdendo le proprie terre, sottratte dal loro stesso governo.
Un piano di leasing sui terreni ha portato il 12% del paese a essere ceduto a società estere per il disboscamento o per rimuovere le colture esistenti.
La maggior parte del legname proveniente dalla Papua Nuova Guinea viene lavorato in Cina prima di essere venduto in tutto il mondo. Gli Stati Uniti e l’Europa hanno leggi in vigore che vietano le importazioni di legname illegale ma la mancanza di misure equivalenti in Cina crea rischi per gli importatori di prodotti in legno fabbricati dal colosso asiatico.
Per la prima volta, l’organizzazione ha dimostrato come le aziende non riescano a escludere il legname illegale, i rischi che questo crea per le imprese e l’impatto che queste attività hanno sulla popolazione locale.
Paul Pavol, attivista e proprietario terriero, ha raccontato che il governo ha donato letteralmente la terra a imprese straniere con frodi e falsificazioni. Lui e il suo popolo Mengen vivono nella regione Pomio da generazioni.
“La nostra terra ci ha fornito cibo e acqua, materiale da costruzione, medicine, calore e tutto il resto” ha detto Pavol.
Eppure, proprio un’area di foresta pluviale a Pomio pari alla metà delle dimensioni di Londra, è stata sgomberata, producendo legname per 100 milioni di euro e per creare vaste piantagioni di palme per la produzione di olio.
Alcuni dei contratti di locazione illegali sono stati contestati in tribunale, ma nonostante i ripetuti impegni pubblici da parte del governo di annullarli e di restituire la terra alle comunità, nella maggior parte dei casi ciò non è stato fatto.
La perdita di terreni e foreste ha avuto gravi ripercussioni sulla popolazione, incluso un ridotto accesso al cibo e all’acqua potabile. Inoltre, la deforestazione in Papua Nuova Guinea rischia di compromettere gravemente la ricca biodiversità del paese.
Oltre la metà delle piante e degli animali che vivono lì non sono ancora stati descritti dalla scienza, e circa un terzo delle specie probabilmente sono uniche.
Proprio per questo le associazioni stanno spingendo per migliorare la regolamentazione del commercio di legname tropicale ed evitare che questo prezioso patrimonio possa essere cancellato per sempre.
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Francesca Mancuso