Più biologico, meno cocktail di pesticidi in quello che mangiamo. Non è un sogno ma un obiettivo a cui l'Italia punta concretamente e che per una volta ha messo tutti d'accordo. La Camera infatti ha approvato la mozione bipartisan che prevede un limite all’utilizzo della chimica di sintesi, ossia dei pesticidi in agricoltura, assicurando maggiori controlli e la valorizzazione dell’agricoltura biologica. Di fatto viene colmato un vuoto legislativo che finiva per danneggiare la nostra salute
Più biologico, meno cocktail di pesticidi in quello che mangiamo. Non è un sogno ma un obiettivo a cui l’Italia punta concretamente e che per una volta ha messo tutti d’accordo. La Camera infatti ha approvato la mozione bipartisan che prevede un limite all’utilizzo della chimica di sintesi, ossia dei pesticidi in agricoltura, assicurando maggiori controlli e la valorizzazione dell’agricoltura biologica. Di fatto viene colmato un vuoto legislativo che finiva per danneggiare la nostra salute.
Passata alla Camera all’unanimità con 453 voti e il sostegno di tutte le forze politiche, la mozione di fatto punta a frenare l’uso dei pesticidi, talvolta anche di più sostanze contemporaneamente, a favore della sicurezza alimentare. Una votazione storica che ha come obiettivo principale la tutela della salute umana, quella dell’ambiente ma anche la difesa del made in Italy.
“La Camera ha approvato la mozione Molinari, D’Uva, Gadda, Nevi, Luca De Carlo, Muroni ed altri n. 1-00124 (Nuova formulazione) concernente iniziative volte a vietare l’utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole, favorendone lo sviluppo con metodo biologico” si legge sul sito della Camera.
In sintesi, 3 sono gli obiettivi principali della mozione:
- avviare iniziative che puntino a un uso più responsabile dei fitofarmaci
- favorire lo sviluppo dell’agricoltura biologica sostenendo le buone pratiche agricole più sostenibili
- intraprendere ogni utile iniziativa in grado di migliorare il piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Multiresidui, più controlli sia in Italia che in Europa
Il governo promette di risolvere il problema dei multiresidui grazie un maggior monitoraggio degli alimenti e controlli a livello nazionale ed europeo. Come evidenziato da un recente studio di Legambiente, molti alimenti che finiscono sulle nostre tavole contengono contemporaneamente più pesticidi.
Secondo l’indagine, anche se solo l’1,3% dei campioni esaminati è risultato fuorilegge, il 34% di quelli regolari è contaminato da uno o più fungicidi o pesticidi. l peggiore è stato un peperone, che ne conteneva addirittura 25 diversi.
Il risultato ottenuto è si deve anche dell’impegno di una coalizione di Associazioni ambientaliste, di tanti cittadini come il gruppo No-pesticidi e di Cambia la Terra, il progetto di informazione e sensibilizzazione sul biologico voluto da FederBio con Isde-Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF.
Secondo Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente, in Italia vengono utilizzate annualmente 130.000 tonnellate di pesticidi che contengo 400 sostanze diverse con una serie di conseguenze negative a livello di contaminazione degli habitat, del suolo, delle acque e del cibo.
“Per la prima volta – continua Gentili – viene preso in considerazione in un atto parlamentare, come più volte sollecitato da Legambiente, il rischio legato al multiresiduo, cioè la possibilità, ammessa per legge, di avere in uno stesso prodotto agricolo fino a 10-20 residui diversi di molecole pericolose di sintesi che potrebbero avere effetti sinergici negativi. Si impegna il governo a rivedere il piano di azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per ridurre fortemente rischi e impatti dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente. Viene richiesto un più attento e puntuale monitoraggio a tutela delle acque, un aumento dei controlli relativi ai fitofarmaci e al glifosato in particolare. Viene introdotto l’obbligo di avvisare i residenti prima di ogni trattamento chimico e a rispettare le distanze di sicurezza per tutelare la salute dei cittadini minacciati dalle monoculture. Viene sollecitata con decisione un’azione a livello europeo per tutelare maggiormente le api, sempre più a rischio, rispetto all’utilizzo di neonicotinoidi”.
Un punto di svolta che permetterà, almeno lo speriamo, di scardinare una serie di cattive abitudini come il ricorso ai pesticidi e all’agricoltura intensiva, per valorizzare il vero biologico.
Soddisfazione anche da parte di FederBio, secondo cui il voto unanime del Parlamento italiano fa seguito al voto quasi unanime della Camera dei deputati lo scorso dicembre sul progetto di legge per l’agricoltura biologica.
“Entrambi questi voti, che superano schieramenti partitici e contrapposizioni ideologiche ed esprimono un sentimento diffuso fra i cittadini, impegnano il Governo a scelte chiare già nei prossimi giorni quando si avvierà il lavoro di revisione del Piano nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi. La definitiva approvazione da parte del Senato della legge sull’agricoltura biologica è dunque il passaggio fondamentale per iniziare a lavorare concretamente per la transizione dell’agricoltura italiana alla sostenibilità non solo ambientale e sociale ma anche economica, come chiedono anche le manifestazioni dei pastori e degli agricoltori di questi giorni”, ha detto Paolo Carnemolla, presidente FederBio.
Una decisione storica per il settore agricolo, che speriamo cambierà il modo in cui oggi si produce ciò che finisce nel piatto.
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