La leggenda di Acamante e Fillide sull’origine dei mandorli in fiore

I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare dopo il rigido inverno. Ci regalano colori meravigliosi e ci annunciano che la primavera sta per tornare. Vediamo qualche curiosità sulla storia del mandorlo e la leggenda legata alla sua nascita.

Diciamo innanzitutto che il mandorlo è originario dell’Asia occidentale ma cresce in tutte le regioni del Mediterraneo. In Giappone c’è una vera e propria tradizione, quella di osservare il risveglio della natura. Durante l’hanami, ciliegi, mandorli fioriscono regalando paesaggi unici.

In particolare, il mandorlo con i suoi fiori bianchi, rosa e profumati rappresenta secondo la simbologia delle piante, la speranza, oltre che il ritorno in vita della natura ma, sfiorendo nell’arco di un breve lasso di tempo, rappresenta anche la delicatezza e la fragilità.

Simbologia del mandorlo

Il significato del fiore di mandorlo ha ispirato miti e leggende. Nella Bibbia, ad esempio la fioritura precoce sul ramo di mandorlo appare come un segnale di rinascita al profeta Geremia; nell’Esodo, Dio indica a Mosè di prenderne i fiori a modello per forgiare l’oro con il martello in modo da ottenere l’antico candelabro ebraico (Menorah) a sette bracci.

Ancora nella mitologia greca è legato alla speranza, ma anche la costanza. Senza dimenticare le proprietà della mandorla, ricordiamo che i fiori compaiono in tanti quadri di Van Gogh.

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Leggenda dei fiori di mandorlo

Alla nascita e fioritura del mandorlo è legata una struggente e antichissima leggenda, ovvero la storia d’amore mitologica. Ecco la leggenda di di Fillide e Acamante.

Acamante, eroe greco, si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide. Appena i due si videro nacque un amore profondo. Acamante dovette però lasciare la sua amata per andare a combattere a Troia. Fillide lo aspettò per 10 anni ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia e non vedendo l’innamorato tornare pensò che fosse morto e si lasciò morire di dolore.

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La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi.

L’abbraccio dei due innamorati si mostra ogni inizio di primavera a testimoniare l’amore eterno tra i due.

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