La Cappella Sansevero e il suo celeberrimo Cristo velato, a Napoli, registrano un boom di visitatori.
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La Cappella Sansevero ha conosciuto un 2018 da record e diventa così il sito più visitato a Napoli. Ecco tutto quello che c’è da sapere e perché visitarlo almeno una volta nella vita
È lì, in un centro storico patrimonio dell’Unesco, dove non fai un passo senza vedere una Chiesa, un vicolo stretto e colorato, un’edicola votiva, pizzerie e corni rossi di ogni ordine e specie. È lì, in quelle strade millenarie che rappresentano strati e strati di storia, che sorge la Cappella Sansevero, entrata a pieno titolo nella top 20 dei monumenti in Italia.
Il tempio gentilizio appartenuto a Raimondo di Sangro, infatti, ha chiuso un 2018 con dati da record: ben 665.774 i visitatori paganti e un incremento di oltre il 18% rispetto ai 563.313 dell’anno precedente.
Il Museo Cappella Sansevero sembra essere sbucato dal nulla, visto il boom esploso solo negli ultimi anni. E invece quella che è cambiata nel tempo è la sua gestione, divenuta ora privata (e lungimirante).
In realtà, la Cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella), nelle vicinanze di piazza San Domenico Maggiore, è una chiesa oggi sconsacrata adiacente al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso attraverso cui i membri della famiglia accedevano privatamente alla piccola chiesa. Al suo interno, di natura spiccatamente barocca, oggi, si ritrova una meravigliosa serie di opere scultoree e pittoriche.
Cappella Sansevero, la storia e il Cristo Velato
Per realizzare l’impianto statuario, il Principe Raimondo chiamò lo scultore Antonio Corradini, un veneto massone, che riuscì a ultimare solo le statue della Pudicizia, dedicata alla madre prematuramente scomparsa del principe, del Decoro e il monumento dedicato a Paolo di Sangro sesto principe di Sansevero, oltre a lasciare alcuni bozzetti per altre opere: tra queste la splendida e celebre figura del Cristo velato, la cui realizzazione passò in seguito a Giuseppe Sanmartino.
Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo velato è una delle opere più note e suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la Pudicizia. Tuttavia, Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino. Un’evocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanità.
LA LEGGENDA DEL VELO
La fama di alchimista e audace dello sperimentatore di Raimondo di Sangro ha fatto fiorire sul suo conto numerose leggende. Una di queste riguarda proprio il velo del Cristo di Sanmartino: da oltre duecentocinquant’anni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di “marmorizzazione” compiuto dal principe di Sansevero. In realtà, il Cristo velato è un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra.
Il museo più visitato di Napoli
Proprio questa serie di opere uniche richiama in questa cappella di via Francesco de Sanctis una media giornaliera di visitatori altissima: nel 2018, in ogni giorno di apertura 2.224 persone sono venute ad ammirare il Cristo velato e le altre meraviglie della cappella barocca. Sempre nel 2018 i visitatori paganti sono stati 665.774, facendo registrare un incremento di oltre il 18% rispetto ai 563.313 del 2017. Stessa percentuale di incremento per i visitatori totali, che hanno sfiorato le 700mila unità. La crescita negli ultimi anni si è mantenuta costante: dai 238.795 visitatori paganti del 2013 agli oltre 665.000 del 2018, i numeri sono cresciuti del 178% in soli cinque anni.
Con questi numeri, il Museo Cappella Sansevero si conferma il più visitato tra i musei e i complessi monumentali della città di Napoli. “I dati registrati nell’ultimo anno – dichiara Fabrizio Masucci, direttore del Museo Cappella Sansevero – sono da considerarsi tanto più straordinari quando si pensi alle dimensioni contenute dello spazio espositivo e dell’area di attesa all’esterno. A fronte di questi numeri e delle condizioni logistiche non ideali per la gestione di flussi così consistenti, è da sottolineare anche l’eccezionale gradimento espresso dagli utenti: su Tripadvisor, il più noto portale di recensioni di viaggiatori, il Museo Cappella Sansevero è stabilmente primo non solo tra i musei cittadini, ma più in generale tra i quasi 600 ‘siti di interesse’ segnalati sul portale”. Sempre più apprezzata da turisti è anche la free wifi zone offerta dal Museo nei tratti di strada antistanti.
Infine, nel 2017 il Museo è stato inserito dal “Financial Times” (alla posizione 881, unica società di gestione museale) nella classifica delle 1000 imprese europee con il maggior tasso di crescita di fatturato.
Come arrivare e tariffe
Insomma, la Cappella Sansevero è tappa obbligata per chi passa per Napoli, ma non dimenticate (almeno) le collezioni al Museo di Capodimonte e al Museo Archeologico Nazionale (qui per il 30 maggio sono previste le aperture delle collezioni di Preistoria e Protostoria e di quella della Magna Grecia) e le installazioni temporanee di Escher e Chagall!
ORARI
Tutti i giorni: 09:00 – 19:00
Ultimo ingresso consentito 30 min. prima della chiusura
Chiuso il martedì
TARIFFE
Biglietto ordinario: € 7,00
Ragazzi da 10 a 25 anni: € 5,00
Artecard: € 5,00
Soci FAI: € 5,00
Bambini fino a 9 anni: gratis
Scuole*: € 3,00 (tariffa valida solo nei giorni feriali)
Audioguida: € 3,50
INDIRIZZO
Via Francesco de Sanctis, 19/21, 80134 Napoli NA
Per tutte le informazioni, orari e tariffe del Museo Cappella di Sansevero leggete qui.
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Germana Carillo
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