L’uomo che ha fatto rivivere in 45 giorni un lago indiano asciutto da 35 anni

A Bangalore, capitale dello stato indiano del Karnataka, un tempo esistevano centinaia di fiumi e laghi. Col passare degli anni sparirono a causa dell'intervento umano ma grazie alla buona volontà di Anand Malligavad alcuni stanno tornando a vivere. In soli 45 giorni, l'ingegnere di 38 anni ne ha riportato in vita uno e promette di farne rinascere altri 45 entro il 2025

A Bangalore, capitale dello stato indiano del Karnataka, un tempo esistevano centinaia di fiumi e laghi. Col passare degli anni sparirono a causa dell’intervento umano ma grazie alla buona volontà di Anand Malligavad alcuni stanno tornando a vivere. In soli 45 giorni, l’ingegnere di 38 anni ne ha riportato in vita uno e promette di farne rinascere altri 45 entro il 2025.

Quasi 500 anni fa, quando venne fondata la città di Bangalore o Bengaluru, la zona era ricca di corsi d’acqua e di bacini idrici. Non a caso il suo soprannome era “città dei laghi”. Purtroppo già nel XX secolo venne quasi del tutto privata dei suoi tesori naturali. Da 262 corpi idrici nel 1960 la cifra scese a 81, di cui solo 34 attualmente in vita.

Ma in una città soffocata dall’inquinamento, un uomo si è dato una missione: cambiare le sorti del posto in cui vive. Dopo mesi di ricerche e studi sui laghi della città, Anand Malligavad ha capito che far rivivere 45 laghi entro il 2025 non era affatto impossibile e lo ha già dimostrato.

In un mese e mezzo, precisamente 45 giorni ha riportato in vita il lago Kyalasanahalli, di proprietà del governo del Karnataka.

“Quando ho visitato per la prima volta il posto, era un disastro. Un lago così grande si era prosciugato e gli abitanti del villaggio lo usavano come parco giochi o per lo scarico dei rifiuti” racconta l’ingegnere

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Con una superficie pari a 14 ettari, il lago era ormai ridotto a una pozza melmosa. Conteneva infatti meno di 1/4 dell’acqua presente 30 anni prima. La causa della sua progressiva scomparsa era stata l’invasione intorno al letto del lago degli agricoltori.

Così, con l’aiuto delle comunità vicine ha cercato di riportarlo in vita.

“Abbiamo iniziato il lavori il 20 aprile 2017, con un budget di 123mila euro forniti dalla Fondazione Sansera. Avevamo bisogno di aiuto e abbiamo raggiunto la comunità vicina con l’aiuto di un anziano, B Muthuraman. Insieme, abbiamo visitato quasi 400 case per diffondere la consapevolezza. Alla fine, la gente ha iniziato a presentarsi e ha fornito il proprio aiuto per rendere realtà questo progetto” dice Anand.

B Muthuraram, l’ex vicepresidente di Tata Steel, multinazionale dell’acciaio, aveva costruito una casa proprio di fronte al lago nel 2009. Ma quando andò a vivere lì nel 2014, vedere il Kyalasanahalli arido lo portò ad agire. Si avvicinò ad Anand, che si stava già avventurando nel progetto di rinascita dei laghi della città.

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L’ingegnere, insieme ai suoi concittadini, è riuscito a rimuovere quasi 4 milioni di metri cubi di fango dal lago, fango che poi è stato utilizzato per creare cinque isolotti in soli dieci giorni. Oggi essi sono diventate aree di nidificazione per gli uccelli. Due canali di drenaggio delle acque piovane sono stati deviati a 1,8 km di distanza, e poi le piogge hanno fatto il loro corso, restituendo la vita a un lago morto da 35 anni.

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“Un totale di 18.000 alberelli, 3.000 alberi da frutto di 22 varietà, 3.000 specie di piante autoctone e 2.000 piante ayurvediche ora popolano l’area del lago, fornendo numerosi tesori naturali”, aggiunge.

E già si pensa al futuro. Entro il 2025, con l’aiuto delle popolazioni locali Anand Malligavad spera di riportare in vita altri 45 laghi.

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Francesca Mancuso

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