Come vive un piccolo maialino in un allevamento intensivo? Non certo bene, dato che è un essere che prova emozioni proprio come noi. E’ questo che ci racconta il cortometraggio M6NTHS (6 MESI), vincitore del premio Panda Award e disponibile in streaming fino al 18 febbraio.
Come vive un piccolo maialino in un allevamento intensivo? Non certo bene, dato che è un essere che prova emozioni proprio come noi. È questo che ci racconta il cortometraggio M6NTHS (6 MESI), vincitore del premio Panda Award e disponibile in streaming fino al 18 febbraio.
Il protagonista del cortometraggio, opera della regista olandese Eline Helena Schellekens, è un suinetto di 6 mesi che in 12 minuti ci darà prova di quanto possa essere triste e crudele vivere all’interno di un allevamento intensivo. La bellezza di questo corto sta nel fatto che riesce a farci capire quanto un animale possa soffrire in questi luoghi senza utilizzare una sola parola né commento di alcun tipo ma solo immagini (forti e dolorose).
Tutta la sofferenza è affidata al protagonista, la cui storia è raccontata dal suo punto di vista. La prospettiva ci mostra un animale da allevamento come tanti che è considerato non un essere senziente che prova emozioni ed è dotato di intelligenza, ma piuttosto un prodotto da utilizzare a fini commerciali e senza alcuna pietà.
Particolarmente toccanti sono le scene in cui il cucciolo di maiale tenta di bere il latte dalla scrofa. Vediamo allora la povera mamma rinchiusa in una gabbia talmente stretta da impedirle di fare alcuni movimenti o di cambiare posizione. Non c’è pietà neppure quando è il momento di allattare i piccoli.
L’invito a chi guarda è ovviamente quello di accorgersi e riflettere su come miliardi di animali in tutto il mondo vengono trattati dall’industria alimentare.
La regista ha realizzato M6NTHS mentre era ancora una studentessa universitaria (è stata infatti la sua tesi di master) con non poche difficoltà. Ci sono voluti infatti 5 mesi per trovare allevatori disponibili alle riprese che alla fine sono state fatte in vari allevamenti in Belgio, Francia e Regno Unito.
Ora, dopo che il corto ha ricevuto il più importante riconoscimento per i film dedicati alla natura (il Panda Award), la Schellekens ha deciso di farlo diventare testimonial di un’importante progetto: l’Iniziativa Europea contro le gabbie, che si propone di riuscire a mettere fine all’uso di questi strumenti di tortura animale.
I dati sugli animali in gabbia
Ogni anno, sono oltre 300 milioni gli animali che vengono allevati nelle gabbie degli allevamenti intensivi, causa di enormi sofferenze e che li costringono a snaturare i loro consueti comportamenti. Un esempio sono appunto le scrofe, chiuse in gabbia per metà della loro vita e impossibilitate anche a prendersi cura dei propri cuccioli.
La stessa sorte tocca però a galline, conigli, quaglie, anatre e oche che conoscono negli allevamenti solo la vita in gabbia. Non va meglio neppure ai vitelli che sono rinchiusi in box singoli.
Dove vedere M6NTHS e come firmare la petizione
Il cortometraggio è disponibile in streaming fino al 18 febbraio in esclusiva sui siti di CIWF e delle altre Ong europee (in tutto 140 associazioni di cui 20 italiane) che sostengono l’Iniziativa dei Cittadini Europei contro le gabbie negli allevamenti, “End the Cage Age”.
M6NTHS OFFICIAL TRAILER from Eline Helena Schellekens on Vimeo.
Lo scopo dell’iniziativa è di raccogliere un milione di firme in un anno, in questo modo la Commissione europea sarà obbligata a pronunciarsi ufficialmente sull’argomento. Al momento sono state raccolte già oltre 400 mila firme.
Se anche tu pensi che gli animali negli allevamenti dovrebbero avere una vita migliore puoi firmare la petizione “Basta allevamenti in gabbia”. Puoi vedere invece il cortometraggio integrale qui.
Faremmo le stesse scelte alimentari se potessimo guardare negli occhi i tanti animali che soffrono in tutto il mondo in questi allevamenti?
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Francesca Biagioli