Tartaruga usata come pallone, il brutale gioco fermato appena in tempo

Tartaruga presa a calci e usata come un pallone da alcuni giovanissimi a Grosseto. Salvata appena in tempo 

Tartaruga presa a calci e usata come un pallone da alcuni giovanissimi a Grosseto. Salvata appena in tempo

Ragazzi che giocano a pallone di fianco alle mura della città in una uggiosa domenica d’inverno. Fin qui nulla di strano, anzi, quasi raro di questi tempi in cui cellulari e videogiochi la fanno da padrone. Peccato però che ad essere usata come pallone e presa a calci ripetutamente era una tartaruga viva. Perdeva sangue ed è stata salvata appena in tempo da un addetto al verde pubblico.

E’ successo domenica pomeriggio a Grosseto, vicino le mura di cinta della città, dove, per fortuna, un addetto alla pulizia del verde si è accorto e ha messo fine al macabro gioco, sottraendo la tartaruga dai piedi dei giovanissimi, non ancora adolescenti, appena in tempo. Alla richiesta di spiegazioni, come racconta il Tirreno, i ragazzi, che ora rischiano una denuncia, avrebbero risposto: “Era li”.

L’uomo essendo in servizio, ha chiamato la moglie Maria Grazia De Masi che si è fatta carico dell’animale martoriato e, su suggerimento dell’Enpa alla quale si era rivolta, ha contattato immediatamente Sos Animali, l’onlus che per conto della Regione Toscana è l’unico soggetto preposto al soccorso della fauna selvatica in difficoltà per le province di Grosseto e Siena.

«Il veterinario è subito arrivato – racconta Maria Grazia De Masi su Facebook – e ha preso in consegna la tartaruga”.

facebook tartaruga

L’animale che ha riportato la frattura del carapace, ma non è in condizioni gravi, sarà tenuto sotto osservazione per 24 ore e poi trasferito al centro di recupero di Semproniano. Nel frattempo si sta valutando se procedere o meno con la denuncia per maltrattamento di animale.

Atti atroci come questo ai danni di animali vegnono compiuti sempre più spesso da ragazzi giovanissimi che denotano una mancanza di educazione e di rispetto, ma forse anche una deriva antisociale che non andrebbe sottovalutata, come dimostra l’aumento di atti di zoocriminalità infantile documentato nel Rapporto zoomafia 20018 dalla LAV:

“E’ ancora diffusa la convinzione che i bambini autori di abusi nei riguardi di animali non fanno altro che compiere un percorso quasi obbligato nel cammino della loro crescita. Nulla di più sbagliato.- spiega Ciro Troiano che ha collaborato alla redazione del rapporto – La ricerca ha spiegato che quei bambini che maltrattano animali lo fanno in risposta a un disagio e sono molto probabilmente loro stessi vittime di altre violenze, il più delle volte commesse proprio dalle figure più significative per loro”.

Simona Falasca

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram