Per fortuna c’è chi sta ancora dalla parte degli animali. “L’ho sempre detto e lo ripeto: lupi e orsi non si uccidono”, scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sul proprio profilo Facebook, mentre in Trentino e in Veneto è pronta la "licenza di uccidere".
Per fortuna c’è chi sta ancora dalla parte degli animali. “L’ho sempre detto e lo ripeto: lupi e orsi non si uccidono”, scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sul proprio profilo Facebook, mentre in Trentino Alto Adige e in Veneto è pronta la “licenza di uccidere”.
“Sto tornando da due intensi giorni in Trentino Alto Adige, dove ho voluto incontrare i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher. Non è un mistero che abbiamo posizioni lontane, ma non per questo inconciliabili. È proprio questo il lavoro della politica. Un punto deve restare fermo: lupi e orsi non si abbattono!”, scrive il ministro.
Le posizioni lontane sono quelle che ormai conosciamo bene, ovvero il piano di abbattimento di lupi e orsi che ne prevede il prelievo, la cattura e infine l’uccisione. La motivazione portata da Veneto, Trento e Bolzano, è che questi animali provocano troppi danni. Proprio in Veneto la proposta andrà in aula nei prossimi giorni, ma sappiamo che il principio di sussidiarietà e competenze, la legge una volta approvata potrà essere impugnata dal Governo.
Le leggi violano il principio costituzionale e già nel luglio scorso, il ministro Costa prometteva che per le specie protette a livello europeo non ci sarà nessun abbattimento forzato perché la competenza sulla fauna selvatica, in particolare quella protetta o in via d’estinzione è dello Stato.
Costa adesso parla del famoso Piano Lupo, completato con il supporto dell’Ispra:
“Il piano segna un percorso di convivenza con i lupi e ben 23 azioni di mitigazione molto specifiche.
Questa è una grande novità, che è stata accolta con favore anche dai due presidenti di provincia: nel piano c’è anche un milione di euro per mettere in campo azioni sperimentali di mitigazione specifiche per i territori”, scrive.
Cosa significa?
“Vuol dire adeguare le azioni di mitigazione nel dettaglio, perché quello che va bene in una valle può non essere adeguato per un’altra, ad esempio. Calare il piano nelle realtà locali, per ascoltare le esigenze degli agricoltori, ad esempio: è uno degli obiettivi che ci siamo preposti. Con una visione chiara e non soggetta a trattative: lupi e orsi vanno protetti e tutelati, e allo stesso tempo va gestita la convivenza con le attività umane”.
Insomma per dirla a parole ancora più semplici Costa ribadisce che non dovrà avvenire nessun abbattimento, ma un percorso di convivenza con gli animali.
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Dominella Trunfio