Ha 96 anni, è il più anziano vincitore del premio Nobel e annuncia che la sua nuova scoperta cambierà il mondo: Arthur Ashkin ha inventato dei potentissimi concentratori solari, che, stando alle sue parole, porteranno a tutti energia pulita e a basso costo.
Ha 96 anni, è il più anziano vincitore del premio Nobel e annuncia che la sua nuova scoperta cambierà il mondo: Arthur Ashkin ha inventato dei potentissimi concentratori solari, che, stando alle sue parole, porteranno a tutti energia pulita e a basso costo.
L’instancabile fisico, vincitore del più ambito premio per gli scienziati l’anno scorso, ha una passione per il solare. E da tempo, non lavorando più presso i laboratori scientifici “veri”, ha attrezzato il suo garage per continuare a sperimentare.
Proprio lì sono arrivati i risultati del suo ultimo lavoro, che Askin spera di pubblicare su Science: una tecnologia che cattura la luce come in un imbuto, intensificando le riflessioni solari così da rendere i pannelli esistenti più efficienti o costruirne di nuovi più semplici ed economici.
Lo scienziato è stato insignito del premio Nobel per la fisica nel 2018 per le “pinzette ottiche e le sue applicazioni ai sistemi biologici”, strumenti scientifici che usano degli impulsi laser per “spostare” oggetti microscopici.
Come si legge sul sito del premio, le pinzette ottiche afferrano particelle, atomi, molecole e cellule viventi con le “dita del raggio laser”, riuscendo a concentrarle verso il centro del raggio e a tenerle ferme. Nel 1987, il ricercatore riuscì così a catturare batteri viventi senza danneggiarli e attualmente le pinzette sono attualmente usate per studiare i sistemi biologici, fino alla loro più intima essenza.
Askin è dunque uno che “di luce se ne intende” e i suoi ultimi studi, realizzati nel garage di casa, non sono lontani da questo incredibile e affascinante background. Il sistema infatti permette di catturare la luce, anche se ora a livelli ben maggiori, per potenziarne la conversione in elettricità.
E non sono ricerche “in casa” anche se la location porterebbe a dirlo. A Business Insider il ricercatore ha detto che le attrezzature sono tutt’altro che improvvisate.
Tra l’altro il sistema sperimentato dal fisico non è nemmeno nuovo di per sé. Molte altre ricerche sono andate e stanno andando in questa direzione: il solare a concentrazione, infatti, per molti è il futuro, per la sua efficienza e i suoi costi, che in alcuni casi sembrano ridursi significativamente.
Ma se Askin, che con la “sua” luce ha già salvato innumerevoli vite, dice che anche questa salverà il mondo, viene da crederci (sempre che il mondo voglia essere salvato).
E i suoi 96 anni non contano nulla: Asking guarda già al prossimo Nobel e dice “Vincerò io”.
In bocca al lupo!
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Roberta De Carolis