L’idrossitirosolo è una sostanza dell'olio di oliva che può migliorare lo stress ossidativo, l'insulino resistenza e la steatosi epatica nei bambini obesi e affetti da fegato grasso.
Un metodo del tutto naturale per sconfiggere la piaga dell’obesità infantile arriva dall’olio di oliva
È uno dei problemi che attanaglia a livello mondiale sia bambini che adolescenti, con un progressivo aumento del numero dei piccoli con sovrappeso e obesità nei Paesi industrializzati e il parallelo aumento di casi di fegato grasso o steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Una situazione cui bisogna per forza rimedio. Ma come combattere l’obesità infantile?
Una risposta potrebbe essere un metodo del tutto naturale: l’olio di oliva, tra l’altro considerato alla stregua di una farmaco dall’FDA statunitense. In esso si trova l’idrossitirosolo, una sostanza capace di migliorare lo stress ossidativo, l’insulino resistenza e la steatosi epatica nei bambini obesi e affetti da fegato grasso.
Ad analizzarlo per la prima volta sono stati i medici e i ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, con la collaborazione del dipartimento di chimica, biologia e farmacologia dell’Università di Messina.
Al nosocomio della capitale si è condotto così il primo trial pediatrico proprio con l’uso dell’idrossitirosolo, che altro non è che un fenolo dell’olio di oliva con elevato potere antiossidante. Per ottenere, però, il desiderato effetto antiossidante sarebbero necessarie grosse quantità di olio di oliva con il serio rischio di diventare obesi, ma oggi è possibile usare, grazie ai progressi della tecnologia farmaceutica, solo le sostanze antiossidanti dell’olio d’oliva recuperandone solo gli effetti benefici.
Lo studio ha coinvolto 80 bambini obesi e con fegato grasso, suddivisi in due gruppi da 40. A un gruppo è stato dato l’idrossitirosolo (in dosi da 7 mg al giorno), all’altro un placebo. Dopo 4 mesi, senza modificare il regime alimentare, nel gruppo trattato si è ottenuto il miglioramento dei parametri di stress ossidativo (in 3 bambini su 4), dell’insulino resistenza e della steatosi epatica, risolta nel 60% dei casi. Dalla ricerca è quindi emerso che l’idrossitirosolo è una sostanza che, se usata nei dosaggi testati, riduce l’insulino resistenza (primo step verso il diabete tipo II) senza causare aumenti di peso, al contrario dell’olio di oliva ‘intero’ che è molto calorico.
“L’idorossitirosolo – spiega Valerio Nobili, responsabile di epatologia, gastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù – viene assunto in perle facilmente consumabili dai bambini e non presenta problemi di palatabilità o di effetti collaterali, essendo una sostanza naturale. Può essere prescritto da tutti i pediatri che curano bambini con obesità e fegato grasso”.
Combattere, quindi, sovrappeso e obesità nei bimbi sarà possibile anche prescrivendo prodotti del tutto naturali, ma non dimentichiamo che la battaglia parte già con una corretta alimentazione e la giusta dose di attività fisica.
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Germana Carillo