Il cancro non è una malattia moderna. Trovati i resti di un malato di tumore del 500 d.C.

Il cancro è una malattia antichissima e non il prodotto esclusivo della modernità: un nuovo studio lo conferma.

Sono stati trovati in Sicilia, in una necropoli del Catanese, i resti di un uomo del 500 d.C. affetto da un tumore

Giaceva nella necropoli di Fiumefreddo, in provincia di Catania, lo scheletro di un uomo di circa 35-40 anni con un’alterazione nel seno frontale destro che si è scoperto essere una forma tumorale. È la prima volta che, in ambito paleopatologico, si è accertata la presenza di un osteoma osteoide in epoca antica. Il reperto risale infatti intorno al 500 dopo Cristo.

Siamo in contrada Pianotta di Calatabiano dove un team multidisciplinare di ricercatori, grazie a Raggi X, Tac e istologica e datazione al radiocarbonio (C14) del reperto, hanno datato l’individuo in un periodo compreso tra il 420-540 d.C., epoca più tarda rispetto alla costruzione della necropoli, desumendo così che la tomba era stata riutilizzata anche successivamente alla sua costruzione.

Secondo Elena Varotto “l’analisi paleopatologica delle ricche collezioni bioarcheologiche siciliane darà un impulso fondamentale alla conoscenza delle malattie nel passato, spiegandone la loro evoluzione”.

Si tratta di una scoperta eccezionale che arricchisce il corpus di nozioni paleo-oncologiche. A differenza di quanto si sente spesso ripetere, il cancro è una malattia antichissima e non il prodotto esclusivo della modernità“, replica Maria Galassi, paleopatologo di fama internazionale, inserito dalla rivista americana Forbes nella lista dei 30 scienziati under 30 più influenti in Europa.

Inoltre il paleopatologo annuncia che questo è solo l’inizio di un progetto più ampio che coinvolgerà vari enti e ricercatori siciliani, il Sicily Paleopathology Project, volto a ricostruire tutti i trend evolutivi delle malattie che hanno afflitto le popolazioni dell’Isola nel corso dei secoli, utilizzando fonti storico-artistiche, resti osteologici e mummie, dalla preistoria all’epoca moderna.

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Germana Carillo

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