Nel cuore di Roma, a due passi da Piazza del Popolo, sta per aprire al pubblico un hotel molto speciale. Un luogo molto accogliente, gestito interamente da persone con disabilità
Nel cuore di Roma, a due passi da Piazza del Popolo, sta per aprire al pubblico un hotel molto speciale. Un luogo molto accogliente, gestito interamente da persone con disabilità.
Il suo nome non poteva che essere Albergo Etico. Ufficialmente presentato in occasione di una conferenza stampa in Campidoglio, l’hotel aprirà al pubblico sabato 22 dicembre, a pochi giorni dal Natale.
All’inizio a lavorare saranno giovani con la Sindrome di Down e X Fragile e post-comatosi. L’idea è di Antonio Pelosi, che fa parte di una storica famiglia di albergatori romani. A seguito di un incidente, l’uomo rimase in coma per 3 settimane.
Scatto da lì la voglia di fare qualcosa per dare una nuova possibilità a chi era riuscito a sopravvivere dopo il coma, a tornare letteralmente alla vita.
Nasce così il primo albergo etico di Roma, il secondo in Italia dopo quello di Asti, a cui Pelosi si è ispirato, ma mentre in Piemonte sono impiegati solo ragazzi con sindrome di down, a Roma saranno presenti giovani sia con disabilità fisica che intellettiva o sensoriale.
“Quando si esce da un incidente così cambia la prospettiva. In questo caso è stata una ‘benedizione’ perché mi ha fatto capire che mi affannavo per cose di poco valore, mentre nella vita ci sono cose più importanti di quelle che rincorrevo prima. Voglio dare una possibilità a ragazzi che hanno avuto o hanno delle difficoltà, perché ognuno possa dare ciò che può” ha detto Antonio a Repubblica.
Ogni ragazzo avrà un impiego che possa valorizzarne al meglio le capacità. L’albergo si trova in via Pisanelli, dove fino al 2000 c’era una scuola privata. Ottenuto in affitto dalle suore Figlie di Nostra Signora della Misericordia, vanta 18 stanze doppie, un bar, un ristorante, una terrazza e anche una sala per il co-working. Da marzo 10 ragazzi stanno studiando e si stanno preparando per assolvere a dovere il loro compito.
Una gara di solidarietà
“Sfruttando le mie competenze nel settore, voglio formare delle professionalità che poi possano lavorare anche altrove“. Spiega inoltre Pelosi che non si tratta di mero business ma di una vera e propria “chiamata alle armi” visto che l’albergo è una impresa no profit, il cui ricavato verrà interamente reimpiegato nell’hotel.
Alla sua call to action hanno risposto in tanti, non solo amici ma anche conoscenti, fornitori o semplicemente persone che volevano dare una mano senza ricevere nulla in cambio.
Non possiamo che fare un grosso in bocca al lupo ai ragazzi che tra pochi giorni inizieranno questa nuova splendida avventura!
LEGGI anche: