Crocchette per gatti: presenza di acrilammide e micotossine, le marche bocciate dai test svizzeri

Acrilammide e micotossine nelle crocchette per gatti. È quanto denuncia la rubrica Borsa della Spesa della Svizzera italiana, che nette a confronto 15 crocchette per gatti ed ecco cosa emerge.

Acrilammide e micotossine nelle crocchette per gatti. È quanto denuncia la rubrica Borsa della Spesa della Svizzera italiana, che nette a confronto 15 crocchette per gatti ed ecco cosa emerge.

Cosa c’è dentro le crocchette dei nostri gatti? A quanto pare tra le altre cose, anche sostanze chimiche in qualità eccessive. A svelarlo è un test che ha analizzato 15 tra le marche più conosciute, il risultato? 8 sono state classificate come soddisfacente, 4 poco soddisfacenti e 3 insufficienti. Quindi la prima cosa che si nota è che tra quelli portati in laboratorio non ce n’è nessuno che eccelle.

Crocchette per gatti, acrilammide e micotossine

Il perché è molto semplice, all’interno delle crocchette per gatti è stata trovata acrilammide che è una sostanza chimica riconosciuta come cancerogena per gli animali e potenzialmente cancerogena per le persone.

Come spiega l’Efsa, l’acrilammide si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature come frittura, cottura al forno e alla griglia e anche durante i processi di trasformazione industriale a oltre 120° C e bassa umidità.

La seconda sostanza presente riguarda le micotossine composti tossici prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti principalmente ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium. In particolari condizioni ambientali, quando la temperatura e l’umidità sono favorevoli, questi funghi proliferano e possono produrre micotossine.

Generalmente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali.

Come spiega l’Efsa, la presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può essere nociva per la salute umana e degli animali poiché può causare effetti avversi di vario tipo, come il cancro e la mutagenicità, nonché portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. Alcune micotossine sono inoltre immunosoppressive e riducono la resistenza alle malattie infettive.

Crocchette per gatti, marche bocciate e promosse

Secondo la Borsa della Spesa,sul podio per presenza di acrilamide troviamo Purina One e Purina Pro Plan con rispettivamente 1660 e 1530 microgrammi per chilo, poi c’è Qualità & prix con 1010 microgrammi di acrilammide al chilo. Quelli che ne contengono di meno sono i Coshida di Lidl 8178 microgrammi.

Ecco in generale cosa è emerso dai test in laboratorio.

Marche soddisfacenti:

Hill’s Science Plan (adult 1-6 Optimal Care);

Iams Naturally (Adult);

Topix (Alimento secco per gatti);

Royal Canin (Regular sterilised);

Purina Felix (Knuspermenu);

M-Budget (Alimento secco per gatti);

Coshida (Completo);

Whiskas (+1).

Marche poco soddisfacenti:

Purina One (Bifensis adult);

Exelcat (Menu Craquant);

Natural Trainer (Adult);

Almo Nature (Alternative).

Marche insufficienti:

Purina Pro Plan (Adult Optirenal);

Josera (Classic);

Cat Menu-Mix (Qualité&Prix).

Per quanto riguarda la presenza di acrilammide sono un campione è stato giudicato buono, ovvero Coshida di Lidl.

Diversa la situazione per le micotossine. I prodotti promossi sono Iams Naturally, Royal Canin e Whiskas, quelli buoni Hill’S, Purina Felix e Purina One, quelli poco soddisfacenti Topix, M-Budget, Exelcat e Purina Pro Plan e infine quelli insoddisfacenti Coshida, Natural Trainer, Almo Nature, Josera e Cat Menu-Mix.

**REPLICA DI ALMO NATURE**

Dopo il nostro articolo ci ha scritto Almo Nature replicando:

“Almo Nature considera un fatto positivo che le associazioni a tutela dei consumatori si interessino della qualità degli alimenti destinati agli animali familiari, perché la tutela della salute degli animali domestici è da sempre valore imprescindibile per la nostra azienda, in relazione al vostro articolo che riprende la ricerca condotta da La Borsa della Spesa, riteniamo sia opportuno esprimere alcune precisazioni basate su elementi oggettivi e scientifici, in nome della trasparenza e della serietà.

Per quanto riguarda il primo aspetto valutato dallo studio, relativo alla supposta presenza di micotossine, è bene precisare che la normativa europea e nazionale pone attenzione solo a quelle ritenute dannose per la salute dell’animale, per le quali prevede limiti specifici. In tutti i casi in cui siano stabiliti livelli di riferimento, e per tutti i prodotti commercializzati, Almo Nature e le autorità sanitarie monitorano costantemente tali tenori, che per i nostri prodotti risultano ben al di sotto dei limiti di legge, e molto spesso al di sotto del limite stesso di quantificazione. Se fossero rilevate concentrazioni eccedenti tali limiti, Almo Nature non immetterebbe sul mercato quei prodotti, non solo per un preciso dovere giuridico, ma anche perché la tutela della salute di cani e gatti è un valore irrinunciabile per la nostra azienda.

In merito al secondo punto sollevato dalla ricerca svizzera, ossia ai supposti elevati livelli di acrilammide riscontrati, è necessario sottolineare quanto peraltro indicato anche dalla rivista svizzera e cioè che per il pet food non sono previsti limiti di legge, né esistono studi scientifici utili a determinare se ed entro quali limiti la presenza di acrilammide comporti un rischio per cani e gatti. A nostro avviso, una semplice trasposizione dei valori guida fissati per l’alimentazione umana non è condivisibile, poiché farlo significherebbe non riconoscere la specificità della fisiologia e dell’alimentazione animale. Ciò nonostante, le analisi condotte sui nostri prodotti, effettuate a seguito della pubblicazione della La Borsa della Spesa, provenienti da noti laboratori specializzati e accreditati, indicano nell’83% dei casi livelli di acrilammide al di sotto del limite di quantificazione e, nei rimanenti casi, un valore molto al di sotto del livello Europeo di 300 ppb per i cereali nel cibo per umani.

Non da ultimo, ci teniamo a sottolineare che la Borsa della Spesa ha volutamente omesso i dettagli della metodologia analitica utilizzata: i parametri scelti, il metodo di analisi e l’interpretazione dei risultati non fanno riferimento a elementi oggettivi e trasparenti, né a limiti di legge e risultano ad oggi ignoti, nonostante l’esplicita richiesta di approfondimento fatta dalla scrivente azienda.

I risultati pubblicati dalla Borsa della Spesa, quindi, non solo risultano incomprensibili e incompatibili con le analisi da noi effettuate, ma il diniego della rivista nel voler rivelare le metodologie analitiche utilizzate li rende non trasparenti né verificabili.
Di seguito, pertanto, riportiamo i risultati delle analisi condotte da un laboratorio indipendente e accreditato sui nostri prodotti, dai quali risulta evidente la conformità degli stessi nonché la loro aderenza a tutti i requisiti di igiene e sicurezza imposti dalla normativa, invitandovi a verificare nel caso dell’acrilammide la profonda e inspiegabile differenza tra questi valori e quelli dichiarati dalla Borsa della Spesa e, nel caso delle tossine, l’inspiegabile giudizio negativo sommariamente fornito dalla Borsa della Spesa a fronte di sostanze assenti (nel caso in cui siano fissati limiti) e inferiori fino a 60 volte ai livelli raccomandati, nel caso in cui la norma non fissi limiti”.

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Dominella Trunfio

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