Le 5 parole in via d'estinzione: Zanichelli lancia la campagna "Parole da salvare" tramite graffiti in giro per le città.
Graffiti urbani che andranno via in 15 giorni per sensibilizzare sulla lingua italiana e straniera, l’iniziativa di Zanichelli sulle strade di Torino e Milano, presto anche a Padova e Napoli, che parte da 5 parole a rischio estinzione
Sul vocabolario sono contrassegnate con un segno grafico a forma di fiore a significare che si ricorre sempre meno al loro utilizzo. Le parole in via d’estinzione, ahinoi, sono molte più di quanto si pensi e, anzi, i giovani di oggi non le sentono nemmeno più. È per questo che Zanichelli ha avuto la brillante idea di portare letteralmente in strada, sotto forma di graffiti urbani lavabili, le espressioni andate nel dimenticatoio, partendo da 5 parole che nessuno conosce più.
Se è vero come è vero che il modo di parlare cambia col cambiare dei tempi (avete presente i film degli anni ’60?), è anche sacrosanta la volontà di non gettare alle ortiche un lessico così completo e ricco come l’italiano. È certamente più rapido dire “chiacchierone”, per esempio, ma vuoi mettere l’eleganza di pronunciare un “garrulo”?
E non solo, in quanti di voi si ricordano le figure retoriche? Un patrimonio di stilismi e di espressioni che abbiamo difficoltà a tenere a mente.
#laculturasifastrada, l’iniziativa di Zanichelli
Tra le 3125 voci riportate dallo Zingarelli, Zanichelli ne ha scelte cinque e le propone all’attenzione dei passanti tramite graffiti scritti con yogurt e gesso che andranno via in 15 giorni con tanto di significato ed etimologia completa, la data di prima attestazione in lingua scritta e qualche esempio di utilizzo.
Le 5 parole sono: boria, denigrare, insigne, solerte e corroborare.
bòria /ˈbɔrja /
[lat. bŏrea(m) ‘borea, vento di tramontana’ col senso di ‘aria (d’importanza)’ ☼ 1342]
s. f.
vanitosa ostentazione di sé e dei propri meriti reali o immaginari: metter su boria; essere pieno di boria; SIN. burbanza, superbia, vanagloria
denigràre/deniˈɡrare/
[vc. dotta, lat. tardo denigrâre, in orig. ‘tingere di nero (nigrâre) completamente (dç-)’, e quindi ‘oscurare (una fama)’ ☼ av. 1306]
v. tr.
Screditare qualcuno o qualcosa offuscandone il valore, l’onore, il prestigio e simili:
denigrare i propri avversari; tenta inutilmente di denigrare la tua reputazione
SIN. calunniare, diffamare
insìgne / inˈsiɲɲe/
[vc. dotta, lat. insĭgne(m), da sîgnum, il ‘segno’ che distingue una persona ☼ av. 1420]
agg.
1 che si distingue per meriti eccezionali: scrittore, scienziato, giurista insigne; SIN. famoso, illustre, ragguardevole
2 di grande pregio e valore: monumento insigne; chiesa, basilica insigne
solèrte / soˈlɛrte/
[lat. sollĕrte(m) ‘abile, capace’, comp. di sŏllus ‘tutto’ e ãrs, genit. ãrtis ‘arte’: propr. ‘capace d’ogni arte’ ☼ av. 1332]
agg.
1 che adempie alle proprie mansioni con cura, diligenza, attenzione estrema: insegnante, funzionario solerte
2 svolto con grande cura e diligenza: studi solerti
corroborare / korroboˈrare/
[vc. dotta, lat. corroborâre, comp. di cŭm ‘con’ e roborâre ‘irrobustire’, da rôbur ‘forza’ ☼ av. 1334]
v. tr.
1 fortificare, rinvigorire (anche fig.): lo studio corrobora la mente
2 (fig.) avvalorare, confermare: argomento che corrobora un’ipotesi
Figure retoriche e parole straniere
La campagna di “didattica urbana” di Zanichelli non si ferma alle “Parole da salvare”: in splendidi graffiti si traducono anche le figure retoriche come Anacoluto, Iperbole, Metonimia, Onomatopea, descritte tramite citazioni di autori classici.
Alcuni graffiti saranno poi dedicati ai “falsi amici”, parole straniere che sembrano simili alle nostre ma hanno un significato del tutto diverso, come il francese Limon (“fango”), lo spagnolo Burro (“asino”), l’inglese Terrific (“straordinario”).
E poi ci sono gli Intraducibili: parole di altre lingue che non hanno un corrispondente diretto in italiano e richiedono per la traduzione ricorrono a una perifrasi: sapevate, per esempio, che il termine giapponese Tsundoku indica la mania di accumulare libri, senza leggerli?
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Germana Carillo
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