12 casi di listeria di cui 4 mortali in Danimarca, Germania e Francia. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, lancia un’allerta: il focolaio epidemico è legato al consumo di salmone
Allerta alimentare. 12 casi di listeria di cui 4 mortali in Danimarca, Germania e Francia. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, pubblica un avviso: il focolaio epidemico è legato al consumo di salmone.
La listeria (scientificamente nota come Listeria monocytogenes) è un batterio che provoca una malattia infettiva molto seria (detta listeriosi) e che si trasmette attraverso gli alimenti, soprattutto crudi, ma anche per contatto diretto e nel processo di macellazione di animali infetti. L’agente patogeno provoca soprattutto infezioni del sistema nervoso centrale come meningiti e meningoencefaliti, ma anche gastroenteriti in persone sane che sono state gravemente infettate.
Fino all’8 ottobre 2018 nei Paesi interessati sono stati segnalati 12 casi, quattro dei quali mortali. Nell’agosto 2017 la Danimarca riferisce il primo gruppo di casi e nell’ottobre 2017 la Francia segnala il rilevamento dello stesso ceppo: tutto riconducibile a partite di salmone marinato provenienti dalla medesima azienda polacca di trasformazione, come accaduto nelle indagini sul focolaio epidemico danese. In Germania il caso più recente legato al focolaio viene notificato nel maggio 2018.
“L’individuazione dello stesso ceppo di Listeria in un prodotto del salmone in Francia e un nuovo caso su uomo in Germania suggeriscono che la fonte della contaminazione possa essere ancora attiva e che i prodotti contaminati siano stati distribuiti ad altri Paesi dell’UE oltre alla Danimarca. Donne in gravidanza, anziani e soggetti immunodepressi corrono un rischio maggiore di contrarre la listeriosi” scrive l’Efsa.
L’infezione è in effetti molto rara, ma non impossibile. Solo anno scorso, per esempio, il nostro Ministero della Salute ha ritirato un lotto di porchetta di Ariccia I.G.P. a rischio e, sempre l’anno scorso, anche lo stesso salmone è stato oggetto di una simile procedura di precauzione.
D’altronde sono note, purtroppo, le precarie condizioni igieniche degli allevamenti intensivi (del salmone come di altri animali), che porterebbero ad una maggiore diffusione di agenti patogeni, fino ai supermercati e alle nostre tavole.
L’allarme, comunque, per ora non riguarda il nostro Paese.
Roberta De Carolis
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