Buone notizie dal Parlamento europeo che ha votato una risoluzione per vietare l’uso preventivo degli antibiotici negli allevamenti intensivi. Un grande passo avanti che adesso ha bisogno l’ok formale del Consiglio.
Buone notizie dal Parlamento europeo che ha votato una risoluzione per vietare l’uso preventivo degli antibiotici negli allevamenti intensivi e migliorare il benessere dei polli. Sì a genetiche a lento accrescimento e etichettatura secondo il metodo di allevamento per guidare il passaggio a sistemi più rispettosi del benessere animale. Un grande passo avanti che adesso ha bisogno l’ok formale del Consiglio.
La risoluzione votata con 409 voti a favore e 19 contrari chiede che si implementino gli standard esistenti per la protezione dei broiler (polli da carne), si promuovano sistemi con standard più alti di benessere animale, si migliori la lotta all’antibioticoresistenza, e si aumentino i controlli sulla carne di pollo importata.
Tempo fa, vi avevamo parlato del rapporto del Ministero della Salute che aveva rivelato la presenza di livelli molto alti e preoccupanti di antibiotico-resistenza nelle carne.
L’abuso di antibiotici negli allevamenti sta diventando sempre più frequente e l’impiego di farmaci potenti ha raggiunto livelli record in Europa. Si tratta dello stesso tipo di antibiotici considerato di vitale importanza per proteggere la salute umana. Il rischio che la resistenza dei batteri agli antibiotici aumenti è molto forte, per questo il Parlamento europeo sta cercando di far adottare agli Stati membri dei regolamenti.
L’abuso di antibiotici negli allevamenti mette in pericolo la salute umana perché porta alla formazione di batteri resistenti anche alle medicine più potenti, tecnicamente parliamo di antibiotico-resistenza.
Adesso quindi, l’uso preventivo di antibiotici viene vietato nell’Ue e permesso solo a determinate condizioni, parliamo comunque di un decreto che diventerà legge nel 2022 e che limiterà l’uso profilattico di antimicrobici al singolo animale e lo vieterà per i gruppi.
Non solo, i veterinari dovranno fornire dati sul volume e sulle vendite di farmaci antimicrobici e gli alimenti importati dovranno soddisfare gli standard dell’Ue.
“Il sovrautilizzo degli antibiotici (in particolare le dosi blande o i trattamenti incompleti) è la principale causa alla base dell’aumento della resistenza agli antibiotici, che rende questi farmaci inefficaci proprio nel momento in cui sarebbero più necessari. Un mondo senza antibiotici efficaci è una prospettiva angosciosa, ma assolutamente reale”, dice CIWF Italia.
Il Parlamento invita quindi a stabilire una road map per migliorare gli standard di benessere, anche attraverso l’uso di diverse genetiche, per un’industria competitiva e sostenibile e chiede che la Commissione introduca un’etichettatura secondo il metodo di allevamento.
Leggi anche: Quanti antibiotici ci sono nella carne di pollo in Italia? Tutta la verità in un’infografica