Arrivano i camion a idrogeno (ma non in Italia)

Stop al petrolio: la Hyundai sperimenterà camion a idrogeno sulle strade svizzere, in collaborazione con la start up H2 Energy. Una flotta di 1000 autocarri sarà venduta allo stato elvetico, dando vita al primo set di veicoli commerciali al mondo alimentati con un combustibili diverso benzina e diesel. Gran parte dei mille veicoli che inizieranno a circolare dalla fine del 2019

Stop al petrolio: la Hyundai sperimenterà camion a idrogeno sulle strade svizzere, in collaborazione con la start up H2 Energy. Una flotta di 1000 autocarri sarà venduta allo stato elvetico, dando vita al primo set di veicoli commerciali al mondo alimentati con un combustibili diversi da benzina e diesel. Gran parte dei mille veicoli inizieranno a circolare dalla fine del 2019.

I mezzi pesanti sono un vero problema ambientale. La maggior parte di loro è infatti alimentata a diesel, anche più inquinante della benzina. Inoltre, l’alternativa elettrica appare per lo più insostenibile economicamente, senza contare che l’energia elettrica necessaria ad alimentare un camion potrebbe non essere prodotta da fonti rinnovabili, annullando i benefici ambientali.

Quindi, l’idrogeno. Questo combustibile non produce anidride carbonica, né altre sostanze inquinanti: la reazione chimica, infatti, che avviene nella pile a combustibile, produce solo vapore acqueo.

La scelta della Svizzera come test, inoltre, è dovuta a motivi economici: la Nazione ha infatti introdotto delle tasse piuttosto alte sui mezzi pesanti, cosa che dovrebbe favorire il passaggio a una mobilità più sostenibile.

“Stiamo avanzando nel campo della tecnologia delle celle a combustibile per il settore automobilistico con la nostra ambizione di commercializzare il camion a celle a combustibile per la prima volta nel mondo – dichiara l’Executive Vice President In Cheol Lee – Continueremo a cercare opportunità per espanderci in altri mercati monitorando attentamente molteplici fattori come l’alimentazione di infrastrutture e le politiche governative”.

La Svizzera punta già da tempo sull’idrogeno. Una prima stazione di rifornimento, nata da una collaborazione tra Coope e Empa, è infatti entrata in funzione già nel 2016 a Hunzenschwil, nel canton Argovia. E la scorsa primavera sette società, tra cui Coop e Migros, hanno concluso un accordo per la creazione di una rete nazionale di stazioni di rifornimento a idrogeno.

Di per sé, quindi, la tecnologia non è nuova, ed è stata sperimentata anche nel nostro Paese: con il progetto CHIC Clean hydrogen in european cities, l’ATM di Milano ha fatto circolare tre autobus a idrogeno nel capoluogo lombardo per 5 anni.

Nulla di “creato dal nulla”, ma per la prima volta non si parla di un progetto a scadenza, né di un tentativo a investimento limitato perché troppo incerto. L’azienda sta investendo molti soldi su questa tecnologia.

Aveva infatti già introdotto gli autobus a idrogeno durante le Olimpiadi di PyeongChang in Corea del Sud lo scorso febbraio e sta attualmente conducendo un’operazione pilota nelle principali città dello stato asiatico. Sta inoltre rivedendo i piani per la produzione di massa entro il 2020. E, si sa, un’azienda non investe così tanto se non ha una ragionevole certezza di guadagnare.

Quando diremo, dunque, addio al petrolio?

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Foto: H2 Energy

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