Ormai tutti conoscono zia Caterina al secolo Caterina Bellandi, la tassista fiorentina che ha trasformato il taxi del marito in un luogo divertente e colorato dove i bambini malati trovano rifugio sicuro prima dell’arrivo in ospedale. Ma da oggi le risate viaggiano a bordo di un camper.
Ormai tutti conoscono zia Caterina al secolo Caterina Bellandi, la tassista fiorentina che ha trasformato il taxi del marito in un luogo divertente e colorato dove i bambini malati trovano rifugio sicuro prima dell’arrivo in ospedale. Ma da oggi le risate viaggiano a bordo di un camper.
Una donna che è riuscita a rielaborare il dolore della morte di un caro trasformando il dolore in amore. Quando zia Caterina è rimasta vedova ha deciso di trasformare il taxi del marito in un’auto piena di colore e allegria.
“Chi ha bisogno di ritrovare il sorriso chiama il suo radiotaxi e in cinque minuti arriva una ventata d’energia, col sorriso di “Zia Caterina”, vestita come una fata, con un grande cappello a fiori”, si legge sul sito dell’associazione.
Così vestita da fatina fonda la Milano 25 onlus e accompagna gratuitamente i bambini affetti da gravi forme di tumore e altre malattie in ospedale, oltre che spose e chiunque voglia salire su di un mezzo molto speciale. Finora il percorso è stato in taxi, ma grazie a una raccolta fondi che ha toccato i 63mila euro e il contributo della Regione Toscana, il posto adesso è occupato da un camper.
Chi è zia Katerina
Zia Caterina per anni lavora in un ufficio a Prato e vive con il suo compagno Stefano, taxista, noto sulla piazza con la sigla “Milano 25”. Ma nell’agosto del 2001 l’uomo muore per un tumore ai polmoni.
“Sarai tu ‘Milano 25′”, le dice poco prima di morire. E così è stato. Caterina lascia l’ufficio e raccoglie il testimone ma in maniera del tutto speciale. Fortuito è l’incontro con Paolo e Barbara insieme alla loro bimba Costanza di tre anni.
“Fu proprio la piccola a scegliere “Milano 25” perché sul cruscotto c’era un enorme fiore e, chiacchierina com’era, raccontò a Caterina che aveva anche un fratello, Tommasino, ma che purtroppo era volato in cielo. Caterina viene a sapere che il bimbo era morto per un tumore cerebrale e che i genitori avevano dato vita ad una fondazione benefica per sostenere la ricerca sui tumori nell’infanzia, nonché la cura e l’assistenza dei piccoli colpiti da queste gravi patologie”, si legge ancora.
La storia la coinvolge al punto che da quel giorno zia Caterina si trasforma in una fatina e il suo taxi in un luogo magico per strappare un sorriso ai bimbi malati. Già ribattezzata un mix tra Mary Poppins e Patch Adams, il medico-clown, la donna continua adesso ‘a lavorare’ su un camper.
Un grande esempio di amore, passione, altruismo, generosità e di zia Caterina ne vorremmo una in ogni città.
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