La basilica bizantina del lago di Iznik, nella Turchia nord-occidentale, ricoperta dalle alghe torna visibile grazie alle acque cristalline
È un paradiso subacqueo sommerso che risale a 1600 anni fa e seppur scoperta nel 2014 sono in pochi a conoscerla. Parliamo della basilica bizantina che si trova nelle acque del lago di Iznik, nella Turchia nord-occidentale, ricoperta inizialmente dalle alghe, ma che durante il recente periodo di lockdown totale ha rivisto la luce.
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Incredibili fotografie infatti mostrano le acque cristalline del lago Iznik nella regione nord-occidentale del paese, con la basilica di epoca bizantina solo un paio di metri più in basso.
Le rovine, che di solito sono leggermente avvolte nelle alghe, sono state scoperte per la prima volta nel 2014 e sono un esempio architettonico del primo cristianesimo.
La scoperta era avvenuta per caso grazie a Mustafa Şahin, capo archeologo dell’Università Bursa Uludağ, che stava conducendo un’indagine in elicottero proprio sull’area. Già allora, l’Archaeological Institute of America l’aveva definito come uno dei dieci ritrovamenti più sensazionali dell’anno. Infatti subito dopo nel 2015 si era parlato di trasformare la basilica in un museo subacqueo.
Esempio di architettura paleocristiana, la basilica risalente al IV secolo d. C. era stata eretta in onore di di San Neofito, martire durante le persecuzioni cristiane di Diocleziano e Galerio. Nel 740 un terremoto ne aveva causato il crollo e i resti erano stati sommersi man mano dall’acqua del lago.
La basilica con le tre navate e l’abside ancora riconoscibili con chiarezza era anticamente meta di pellegrinaggio, oggi invece è in corso la riconversione in museo. I lavori sono iniziati nel 2015 quando una squadra composta Orcan Vascel Rescue and Maritime Construction, insieme a Geomarine Land e Marine Research Company, aveva fatto i rilievi superficiali.
L’obiettivo è quello di far riscoprire gli antichi albori grazie alla costruzione di una torre per poter osservare le rovine dalla riva.
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