Vaiolo delle scimmie: cos’è e come si contrae il Monkeypox  

Il monkeypox è una malattia endemica nell'Africa centrale e occidentale. Crescono i contagi

Vaiolo delle scimmie: un ufficiale della Marina in Inghilterra è stato colpito ed è subito allerta. Il paziente avrebbe contratto il virus in Nigeria, prima di tornare a Londra in aereo, e ora è ricoverato all’unità infettiva del Royal Free Hospital. Ma cos’è il vaiolo delle scimmie? Come lo si contrae? E c’è una cura efficace?

Quel che è certo è che il monkeypox è una malattia endemica nell’Africa centrale e occidentale. Ad oggi, una cinquantina di passeggeri a bordo di quel volo sono stati invitati a un monitoraggio attento delle loro condizioni di salute, anche se il rischio di contagio viene ritenuto “molto basso” dalle autorità sanitarie. Il vaiolo delle scimmie, infatti, di solito non ha una percentuale di contagio elevata, ma chi viaggiava con l’ufficiale verso il Regno Unito verrà comunque sottoposto ad alcuni controlli per scongiurare l’infezione.

Il motivo è che il vaiolo delle scimmie non sempre presenta effetti immediati, ma può manifestarsi con febbre e attacchi di vomito anche dopo un paio di settimane.

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Si tratta di una zoonosi emergente causata da un virus appartenente al genere Orthopoxvirus, come quello del vaiolo umano.

Il virus venne isolato e identificato per la prima volta nel 1958 in alcune scimmie Macaca fascicularis, anche se si presume che il serbatoio dell’infezione che mantiene in natura il virus sia rappresentato da roditori, come gli scoiattoli o i topi che si trovano nelle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale.

La malattia si trasmette dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto, tramite sangue, liquidi organici, graffi o morsi, ma anche da persona a persona per via aerea o attraverso secrezioni o fluidi corporei.

I sintomi del Monkeypox virus

L’infezione sistemica si caratterizza per:

  • febbre e brividi
  • cefalea
  • mialgia
  • dolore alla schiena
  • spossatezza
  • linfoadenopatia
  • vescicole e pustole, così come anche lesioni cutanee a grappolo soprattutto sul viso e ingrossamento dei linfonodi

Normalmente la malattia ha un andamento benigno e dura dalle 2 alle 4 settimane, ma i soggetti immunocompromessi e i bambini potrebbero avere bisogno di più tempo per guarire.

La diagnosi si fa tramite esami colturali, PCR, immunoistochimica o microscopia elettronica, mentre il trattamento è solo di supporto con farmaci antivirali.

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