Non è una foresta, non è una distesa di alberi. È solo, si fa per dire, il Grande Albero di Banyan, nel Giardino Botanico Indiano di Acharya Jagadish Chandra Bose. Un'enorme creatura verde, così grande da essere scambiata spesso per una foresta. Copre infatti una superficie di quasi 19mila metri quadrati
Non è una foresta, non è una distesa di alberi. È solo, si fa per dire, il Grande Albero di Banyan, nel Giardino Botanico Indiano di Acharya Jagadish Chandra Bose. Un’enorme creatura verde, così grande da essere scambiata spesso per una foresta. Copre infatti una superficie di quasi 19mila metri quadrati.
Non a caso è considerato l’albero più ampio del mondo. La sua età non è nota, nessuno sa con precisione quando sia nato a causa della mancanza di documenti ufficiali. I botanici stimano però che abbia almeno 250 anni. I primi riferimenti all’albero sono stati trovati negli scritti di viaggio risalenti al XIX secolo.
Questo splendido esemplare di Ficus benghalensis ha superato molte difficoltà, uscendone a volte danneggiato ma sempre vivo. Non solo è sopravvissuto a due grandi cicloni nel 1864 e nel 1867, ma il suo tronco principale è stato infettato da un micidiale fungo. Ciò avrebbe potuto metterne a rischio la vita nel 1925 visto che per salvarlo il tronco principale doveva essere rimosso.
Ed è riuscito a superare anche quello. Nonostante abbia attraversato un intervento così importante, il Great Banyan Tree si è dimostrato resistente e ancora oggi continua a prosperare. Merito delle migliaia di radici aeree che si allungano dai rami dell’albero e scendono nel terreno diventano altrettanti fusti. Questa intricata struttura dà l’illusione che si tratti di un insieme di alberi, non di un singolo esemplare.
Il segreto di questo eccezionale sviluppo sta dunque in questa capacità di creare delle radici aeree, che col tempo risultano indistinguibili dal fusto originario. I fichi, che com’è tipico del genere sono contemporaneamente frutti e fiori del banyan, sono piccoli (1-2 cm) e contengono dei semi che germogliano più facilmente se mangiati da mammiferi o uccelli. Un vantaggio per la specie e per la fauna locale.
“In 30 anni, il Grande Albero di Banyan è cresciuto di oltre due ettari”, spiega Arabinda Pramanick, direttrice del giardino botanico. “Il primo confine è stato costruito intorno all’albero nel 1985 e il secondo nel 2015. Abbiamo uno spazio aperto intorno per farlo crescere ulteriormente”.
Prendersi cura di questo enorme albero non è semplice. A farlo sono ben 13 persone, che si assicurano che rimanga in salute e “addestrano” anche le radici a crescere correttamente:
“A ovest dell’albero ci sono abitazioni e inquinamento, quindi l’albero sta crescendo verso est, verso la luce del sole. Questo è chiamato fotoperiodismo”, ha aggiunto M.U. Sharief, direttore congiunto del Botancial Survey of India.
Una foresta in miniatura con un fitto baldacchino, arricchita da felci e orchidee, che offre riparo a manguste e uccelli.
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Francesca Mancuso