Abilità manuale, controllo ed equilibrio, ascolto reciproco e concentrazione: grazie alle ludoteche itineranti ritornano i giochi tradizionali.
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Giochi di mani, di intuito, di ingegno. Giochi di legno o in materiale riciclato. Giochi da fare tutti insieme, adulti e bambini, in quell’armonia che solo uno svago diverso da un cellulare sa dare. Dalla Scandinavia alla Cina, sono tanti i giochi appartenenti a diverse tradizioni che ancora oggi possono essere fatti per socializzare in maniera spontanea riscoprendo la bellezza di divertirsi con poco.
E lo sa bene chi porta in giro i giochi da anni. Torna infatti anche quest’anno al Salento Bike Cafè di Lido Conchiglie (dalle 19.30 del 20 agosto) la “Ludoteca Itinerante” di Valerio Bonsegna, che riempie di giochi interamente costruiti a mano uno spazio che può essere condiviso da tutti.
Dall’abilità manuale, al controllo ed equilibrio, dall’ascolto reciproco alla capacità di concentrazione: i giochi tradizionali sono quelli che più di tutti riescono a ridare un senso alle regole di una condivisione, utilizzando l’intuito e la logica.
È il gioco, infatti, che ci consente di sperimentare e favorire la cooperazione, in un tempo in cui cellulari e i videogiochi hanno in gran parte tolto la capacità di giocare d’ingegno e di stare insieme in maniera costruttiva e positiva. E le ludoteche itineranti sono un modo nuovo quanto antico di attrezzarsi con giochi in legno e materiale riciclato appartenenti a diverse epoche e alle varie tradizioni per coinvolgere trasversalmente bambini e adulti.
“I giochi a disposizione dei partecipanti sono stati tutti costruiti a mano – con materiale di riciclo – in un atellier/garage nelle campagne di Velletri, alle porte di Roma spiega Bonsegna. Sono serviti ingegno, esperienza, sospiri e respiri in azione, perché l’idea potesse farsi reale e la ludoteca prendesse finalmente forma”.
La tecnica utilizzata è stata quella dell’Up-cycling, che consiste nel ridare vita a oggetti o a parti di oggetti andati in disuso (fondi di armadio, cassetti, gambe di tavoli, bastoni di tenda), trasformando tutto in qualcosa di maneggiabile e pronto per “essere giocato”.
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Ecco alcuni esempi di giochi:
La matita cooperativa
4/8 persone guidano, con un filo ciascuno, una grossa matita legata a un disco di legno
Tangram
Si tratta di un antico gioco di origine cinese che si ottiene scomponendo un quadrato in sette parti (i “tan“): un quadrato, un romboide e cinque triangoli rettangoli isosceli, di cui due grandi, uno medio e due piccoli.
Conosciuto anche come “Le sette pietre della saggezza” (secondo la credenza, la padronanza di questo gioco sarebbe la chiave per ottenere saggezza e talento), combinando i pezzi del Tangram è possibile ottenere un numero infinito di figure, alcune geometriche, altre che ricordano oggetti d’uso comune. Lo scopo è tuttavia ottenere qualsiasi figura con tutti e sette pezzi.
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In due si può
2 giocatori impugnano le maniglie alle estremità di una tavola di legno in cui ci sono alcune “trappole”. In pratica, devono cercare di muoverla facendo scorrere una biglia da una parte all’altra del percorso senza farla cadere nei fori).
Serpente
Il giocatore sale in piedi su una piattaforma instabile. La sua capacità consiste nel trovare l’equilibrio e fare il percorso con la biglia senza farla cadere nei buchi.
Mokki
Si tratta di un gioco nazionale finlandese. Si tira un pezzo di legno cercando di far cadere dei birilli. Il punteggio del lancio è uguale al numero di birilli caduti o, se ne cade uno solo, al numero inciso sul birillo. Ma sarete capaci di riposizionare i birilli lì dove sono caduti?
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Germana Carillo