Perché il mare è salato? (e i laghi no)

Perché i mari sono salati e i laghi no? Quanto e quando è salato il mare? E quali sono le eccezioni?

Perché i mari sono salati e i laghi no? Quanto e quando è salato il mare? E quali sono le eccezioni?

I mari sono salati e i laghi no. Affermazione piuttosto “scontata” e basata sull’esperienza comune. Ma perché è così? È sempre vero? In realtà non è sempre oro quello che luccica, così come non è così netta la distinzione.

Innanzitutto i mari sono salati, e questa è una verità, ma non tutti i laghi sono d’acqua dolce. Anzi, alcuni laghi sono più salati dei mari. E non tutti i mari sono salati allo stesso modo, anzi, in qualche caso le acque sono “quasi dolci”.

Non solo: anche uno stesso mare non è sempre salato allo stesso modo. Magari queste differenze non saranno così evidenti quando ci facciamo il bagno (sempre che possiamo farlo) e nemmeno se malauguratamente ci capita di “bere”. Ma comunque a volte le variazioni sono significative, almeno alle analisi chimiche.

Cerchiamo di fare chiarezza e sfatare qualche mito.

Perché il mare è salato?

mare salato

L’acqua di mare contiene alcuni sali in notevoli quantità. Tra questi quello largamente più abbondante (circa il 77%) è il cloruro di sodio, proprio quello che usiamo in cucina, il sale per antonomasia. Si dice dunque comunemente che il mare è salato perché al gusto percepiamo proprio il sapore del sale alimentare.

Nel passato si riteneva che tutti i sali del mare provenissero dai fiumi, che ogni anno portano modeste quantità di composti chimici vari, i quali, accumulandosi, avrebbero determinato l’attuale livello.

Ora però si pensa che le sostanze disciolte nell’acqua marina provengano anche da prodotti derivati dalla decomposizione delle rocce nonché di organismi viventi e dalle emissioni vulcaniche. Accanto a queste possibili sorgenti viene citata anche l’”atmosfera primordiale”, ovvero l’atmosfera che avvolgeva il nostro Pianeta alle origini.

Questa era necessariamente diversa da quella che sperimentiamo oggi (e che purtroppo continuiamo a modificare noi con le nostre attività). Quando si è formata la Terra, infatti, la temperatura era molto più alta di quella che ci consente ora di vivere e ad una temperatura molto elevata molecole e atomi gassosi potevano “fuggire”, disperdendosi nello spazio.

Una teoria suggerisce che alcuni sali attualmente disciolti nei mari si potrebbero essere formati per condensazione di questi elementi gassosi quando le temperature divennero più basse.

Quanto e quando è salato il mare

mare salato1

La salinità complessiva media delle acque oceaniche, comprese quelle dei mari, è intorno a 35 grammi per litro (35‰, ovvero 35 per mille). Un numero che si per sé non significa molto, soprattutto perché è una media di numeri estremamente diversi tra di loro, sia tra mare e mare, sia tra periodi diversi nello stesso mare.

Innanzitutto i mari si trovano in zone della Terra completamente diverse, con temperature molto diverse. I mari “caldi”, in particolare, saranno maggiormente soggetti ad evaporazione: questo implica stessa quantità di sali in minore quantità di acqua liquida, quindi concentrazione di sali maggiore e quindi mare “più salato”.

Solo per citare qualche esempio, in alcune parti del Mar Rosso e del Golfo Persico si supera il valore di 40‰, mentre si sperimenta fino a 3,5‰ nel Golfo di Finlandia.

E se la temperatura influenza la concentrazione di sale, va da sé che questa può variare anche nello stesso bacino in base alla stagione.

Perché (quasi tutti) i laghi sono d’acqua dolce

mar morto

Mar Morto – Foto: David Shankbone – Opera propria, CC BY-SA 3.0

Anche in questo caso sono le origini che determinano cosa sperimentiamo oggi. I laghi hanno origini tra le più disparate, ma in generale sono specchi d’acqua dovuti a masse d’acqua piovana e/o fiumana accumulate in “fosse” del terreno, a loro volta formate per svariati motivi. L’abbondanza delle precipitazioni rispetto alle perdite d’acqua, comunque, li accomuna tutti.

Possono poi essere vulcanici, ovvero occupanti i crateri di vulcani spenti (come molti in Italia tra l’altro), oppure di escavazione glaciale, occupanti conche scavate dai grandi ghiacciai, di sbarramento, ovvero dovuti a un’ostruzione (es. frana) di una valle dietro la quale si accumulano le acque. E molti altri.

I laghi sono prevalentemente d’acqua dolce però quando non sono originati da isolamento di acqua marina. In alcuni casi invece è proprio così e allora il lago è tutt’altro che “dolce”, soprattutto se situato in zone molto calde del pianeta.

Il lago salato per eccellenza è il Mar Morto, che non a caso si chiama mare anche se tecnicamente è un lago. Situato lungo la caldissima depressione del Giordano (quindi soggetto ad elevatissima evaporazione) e al di sotto del livello del mare di 393 metri, è salato 8 volte la media marina. Una vera e propria salamoia.

Altri laghi salati meno noti ma molto affascinanti sono Tuz Golu, a circa 150 km a Sud-Est da Ankara, in Turchia, che diventa rosso a causa spettacolare fioritura delle alghe Dunaliella, oppure Koyashskoye, in Crimea, nella penisola di Kerchm, separato dal Mar Nero da una sottile striscia di terra, le cui acque assumono bellissime tonalità di rosa fino al rosso scarlatto per via della presenza di alghe microscopiche che prosperano nell’acqua salata.

A volte invece i laghi sono salati, o comunque non dolci, perché si alimentano da fiumi che ricevono grosse quantità di sali dalle rocce circostanti, riversandole nello specchio d’acqua.

Meravigliosa natura, mai scontata.

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Roberta De Carolis

Foto di copertina: Flickr

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