Le donne che si svegliano presto sono a minor rischio di depressione

Le donne che si svegliano presto sono a minor rischio di depressione.

Udite, udite. Bando alle ciance e ai falsi miti, dormire striminzito e svegliarsi a gallina cantante ci preserva dalla depressione. Ci farà pure un paio di borse così sotto gli occhi, ma, deo gratias, per lo meno ci tiene lontane dai brutti pensieri e dagli stati deprimenti.

Le donne che si svegliano presto, infatti, sono a minor rischio di depressione: così almeno dice uno studio dell’Università del Colorado Boulder e del Brigham and Women’s Hospital di Boston, secondo cui le “mattiniere” avrebbero meno probabilità di demoralizzarsi rispetto alle nottambule.

Se è vero, allora, che il mattino ha l’oro in bocca e che svegliarsi presto la mattina porta con sé una serie di vantaggi – tipo godere della quiete in casa prima che si sveglino i mocciosetti – destarsi all’alba porta dalla sua anche una buona dose di buonumore.

Lo studio è stato condotto per 4 anni su poco più di 32 mila donne con un’età media di 55 anni. I ricercatori hanno così riscontrato che quelle che si svegliano presto hanno meno probabilità di cadere in depressione. Ciò sarebbe dovuto in grande percentuale non tanto a fattori ambientali o allo stile di vita, quanto all’influenza che ha l’esposizione alla luce del giorno, che fa diminuire il rischio di depressione di una percentuale compresa tra il 12% e il 27%.

La ricerca ha rivelato che coloro che si svegliano presto al mattino hanno anche meno probabilità di essere fumatrici e di avere abitudini di sonno non regolari.

Vari studi avevano già collegato l’esposizione alla luce solare alla salute mentale. Ad esempio, confondere i normali cicli chiari e scuri dormendo durante il giorno e rimanendo svegli di notte, con la luce artificiale, può disturbare il metabolismo del corpo. Esiste, di fatto, anche una condizione chiamata Disturbo affettivo stagionale o SAD, conosciuta anche come blues invernale, caratterizzata da un vero e proprio “letargo” e da sentimenti di tristezza e disperazione che arrivano quando il tempo ci costringe a stare più spesso al chiuso, con poca esposizione alla luce naturale.

La luce solare svolge anche un ruolo importante nella regolazione dell’umore. Un importante neurotrasmettitore nel cervello, la serotonina, è più abbondante nei giorni di sole che in quelli nuvolosi e questo effetto rimane, indifferentemente da quanto il clima sia freddo o caldo. Livelli più elevati di serotonina sono correlati a migliori stati d’animo e sentimenti di soddisfazione e calma, mentre i livelli più bassi sono associati a depressione e ansia.

Viene da sé, quindi, che chi si sveglia presto la mattina corre meno rischi di depressione. Viceversa, sottolineano gli esperti, un nottambulo non necessariamente è rischio maggiore di depressione. A tale proposito, gli studiosi con questa ricerca hanno voluto studiare l’effetto del cronotipo di una donna e il suo collegamento con il rischio di depressione.

Secondo l’autrice principale dello studio, Céline Vetter,

potrebbe esserci un effetto del cronotipo sul rischio di depressione, senza che tutto ciò sia influenzato da fattori ambientali e dallo stile di vita”,

riservando al futuro una più precisa analisi sul contributo dei modelli di luce e della genetica sul legame tra cronotipo e depressione.

Intanto, se pensiamo solo di essere cadute in qualche forma di depressione, non lasciamoci andare e chiediamo aiuto.

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Germana Carillo

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