Al via in Sardegna un progetto collaborativo che vede coinvolte al momento 12 imprese per la coltivazione della quinoa.
Coltivare quinoa in Italia? Per alcuni tratti possibile. E se in alcune aree della Penisola è già realtà, come al nord, anche su un’isola come la Sardegna si proverà a dare avvio a una simile coltura alternativa.
Nasce con questo intento, infatti, InnoQuinoa, un progetto collaborativo promosso e finanziato da Sardegna Ricerche che vede coinvolte per le battute iniziali ben 12 imprese. Lo scopo è quello di mettere a punto delle tecniche di processo dell’intera catena produttiva della quinoa per ottenere prodotti tradizionali innovativi.
Il motivo? Pare sia puramente economico. Se anche in Italia la richiesta di questo “pseudo cereale” ad alto contenuto proteico e privo di glutine è in costante crescita, le aziende agrarie che si occupano della produzione primaria vorranno, di contro, trovare nuove colture alternative che consentano proprio di diversificare l’offerta rispetto a quella tradizionale e che possano essere trattate utilizzando lo stesso parco macchine usato per i cereali, e al contempo garantiscano una migliore remunerazione.
La diffusione della quinoa
La quinoa è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae (come barbabietola o spinacio). Viene detta “pseudo cereale” perché, anche se produce frutti ricchi di amido e di proteine ad uso alimentare umano, non appartiene alla famiglia delle Graminaceae, come invece i cereali come frumento, riso, mais.
Originaria del Perù e della Bolivia, dove era coltivata da circa 5mila anni, ne fu abbandonata la coltivazione dopo la conquista spagnola e la sostituzione soprattutto con le colture frumento. Solo nel ‘900 si è ripreso a coltivarla nei luoghi di origine. Negli anni ’80 è cominciato l’interesse anche nei paesi sviluppati, sfociato poi nel 2013 quando l’ONU ha dichiarato “Anno Internazionale della quinoa” e quando la FAO ha indicato la quinoa come una coltura alternativa utile all’umanità per risolvere i problemi di malnutrizione nel mondo.
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Coltivare quinoa in Italia non è cosa facile, specie per le condizioni climatiche poco adeguate. Le sperimentazioni in atto al Settentrione pare non stiano portando ai risultati sperati, anche perché i genotipi provenienti dalla Colombia, dal Perù e dalla Bolivia sono poco adatti al nostro clima e perché per la difesa da parassiti e malerbe c’è ancora da comprendere il metodo migliore.
Per questi motivo, il progetto messo in essere dalla Sardegna valuterà dapprima l’adattabilità della quinoa in differenti aree e l’ottimizzazione delle pratiche agronomiche da adottare, sperando poi di poter formulare prodotti da forno con farina di quinoa e ottimizzare un processo produttivo a tutto tondo.
InnoQuinoa è uno dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche, per cui tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.
Vale la pena, però, chiedersi quanto ci costi investire in colture che non ci appartengono.
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Germana Carillo