Ben Lecomte, un nome noto agli amanti delle imprese legate al nuoto. L'uomo è stato il primo ad attraversare l'Oceano Atlantico senza tavoletta, nel 1998. Questa volta, il francese, ormai 51enne attraverserà il Pacifico per cercare di accendere i riflettori sul problema dell'inquinamento dovuto alla plastica negli oceani
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Ben Lecomte, un nome noto agli amanti delle imprese legate al nuoto. L’uomo è stato il primo ad attraversare l’Oceano Atlantico senza tavoletta, nel 1998. Questa volta, il francese, ormai 51enne attraverserà il Pacifico per cercare di accendere i riflettori sul problema dell’inquinamento dovuto alla plastica negli oceani.
Nuotare ogni giorno per sei mesi non è un’impresa da poco. L’Oceano Pacifico è uno dei corpi idrici più grandi, profondi e inospitali del pianeta. Ben ne è consapevole visto che non è alla prima esperienza di questo tipo.
The Longest Swim
Attivista e atleta, Lecomte è partito lo scorso fine settimana da Tokyo per la cosiddetta Longest Swimm, un’avventura atletica senza precedenti che lo porterà a San Francisco. Una cifra che fa paura, oltre 10mila km. Ben nuoterà 8 ore al giorno percorrendo 30 miglia nautiche, per sei mesi, accompagnato da una barca a vela di supporto, la Discoverer e dai suoi 6 membri dell’equipaggio.
Un gommone alimentato da energia solare lo seguirà durante le sessioni di nuoto, fornendo cibo e bevande e aiutandolo in caso di emergenza.
Ma farà molto di più di una lunga, lunghissima nuotata. Come parte della spedizione, Lecomte e il suo team condurranno un progetto di ricerca scientifica basato su biologia, oceanografia e medicina in collaborazione con gruppi di ricerca, tra cui la NASA e la Woods Hole Oceanographic Institution.
“Per quanto riguarda il cibo, sarà difficile, perché ho bisogno di assumeres circa 8.000 calorie [al giorno]. E non abbiamo cibo fresco, solo liofilizzato” ha detto Lecomte.
Alla fine di ogni giornata di nuoto, l’uomo salirà a bordo della Discoverer e riposerà tutta la notte. La mattina seguente, l’equipaggio utilizzerà la tecnologia GPS per riportarlo nel punto esatto in cui si è fermato il giorno prima.
Oltre alla tipica attrezzatura da nuoto a lunga distanza – una muta, occhiali, boccaglio e pinne – Lecomte indosserà sul polso un dispositivo per respingere gli squali e un monitor biometrico impermeabile, i cui dati trasmetteranno informazioni sui suoi parametri vitali all’equipaggio e a un team di medici a terra.
“Ci può essere un accumulo di problemi – non dormire abbastanza, avere il mal di mare e non riuscire a coprire tutta la distanza che vuoi. La sfida è gestire tutto questo” continua.
La ricerca
Lecomte ha portato con se attrezzature scientifiche tra cui un rilevatore di radiazioni che cercherà e monitorerà tutti gli agenti contaminanti dal disastro della centrale nucleare giapponese di Fukushima del 2011.
Il team raccoglierà inoltre dati sull’inquinamento plastico nell’Oceano Pacifico. Lecomte attraverserà il famigerato Great Pacific Garbage Patch, l’isola di plastica.
“L’oceano è in pericolo in questo momento” ha detto Lecomte. ”Non è mai stato fatto nulla per raccogliere dati da un’estremità all’altra”.
Segui l’impresa di Lecomte
I video del viaggio di Lacomte saranno pubblicati su Seeker.com ma anche su Facebook e sugli altri social. Il progetto si concluderà con un documentario in uscita nel 2019.
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Francesca Mancuso