Il gelsomino è una pianta originaria del Medio Oriente e dell’America meridionale, fiorisce a fine maggio, inizio giugno regalando un profumo straordinario. Ecco alcune curiosità e leggendo su questo arbusto rampicante che forse non conosci
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Il gelsomino è una pianta originaria del Medio Oriente e dell’America meridionale, fiorisce a fine maggio, inizio giugno regalando un profumo straordinario. Ecco alcune curiosità su questo arbusto rampicante.
Il gelsomino più comune ovvero il Jasminum officinale appartiene alla famiglia delle oleacee e può raggiungere anche i 4 metri di altezza. I fiori sono composti solitamente da 5 petali ( ma ci sono anche da quattro) e possono avere diversi colori, il più conosciuto è il bianco ma ce ne sono anche gialli e rosa chiaro.
Gelsomino: simbologia del fiore
Il fiore del gelsomino ha cinque petali, il numero che nell’esoterismo rappresenta la Grande Madre: Afrodite per i Greci, Ishtar per i Babilonesi. In Egitto, nella necropoli di Deir-el-Bahri, sono stati rinvenuti piccolissimi frammenti di petali di Gelsomino sulla mummia di un faraone, mentre in Asia minore si portava al collo come amuleto un pentacolo, perché si pensava che la Grande Madre in questo modo proteggesse dagli spiriti cattivi.
Gelsomino: usi, benefici e proprietà
L’olio di gelsomino ha numerose proprietà e viene utilizzato in aromaterapia per contrastare gli stati depressivi ed ansiosi. Ma non solo viene considerato un alleato delle donne per il sollievo dai dolori mestruali, mentre in erboristeria i fiori di gelsomino vengono utilizzati per la produzione di saponi e creme anti rughe.
L’olio essenziale ha anche proprietà antisettiche ed antibatteriche. Qualche goccia aggiunta ad una crema qualsiasi può apportare benefici in caso di brufoli. Ha proprietà cicatrizzanti, si può utilizzare per i segni lasciati dai brufoli e dall’acne, per la cura delle ferite e anche per le smagliature.
Ancora, in caso di tosse e raffreddore può sciogliere il muco e per le sue proprietà sedative è una pianta che viene usata per facilitare il sonno.
La leggenda del gelsomino
Una leggenda di origine araba racconta che un giorno la madre di tutte le stelle, Kitza, stava preparando nel suo palazzo di nuvole gli abiti d’oro per i suoi figli, quando giunse un gruppo di stelline, che si lagnavano delle loro vesti: una era troppo larga, un’altra non splendeva abbastanza, una non aveva gemme, ecc.
Strepitavano, confondendo la povera madre. Kitza le pregava di non fare chiasso e di farla lavorare, perché le altre sorelle erano nude e potevano ammalarsi. Ma le stelle capricciose non le davano retta e continuavano a protestare. Finché passò da quelle parti il re degli spazi, Micar il quale, udendo quel chiasso, entrò nel palazzo e chiese cosa stesse succedendo. Le stelle, spaventate, diventarono sottomesse e docili, ma non poterono nascondere la verità. Allora Micar, sdegnato, le cacciò dal firmamento. Strappò loro gli abiti d’oro e le scagliò come ciottoli nel fango della Terra.
La madre cadde in un inconsolabile dolore, temeva che gli uomini avrebbero calpestato ed umiliato le sue stelle.
La Signora dei giardini Bersto provò pietà per la povera madre e decise di aiutarla. Quindi le tolse dal fango e le trasformò in fiorellini profumatissimi. Così nacquero i gelsomini, le stelline della terra.
Il primo a coltivarlo in Italia fu Cosimo I de Medici, che però ne proibì la diffusione fuori dai giardini granducali. Secondo una leggenda, un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore. La pianta crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente.
La storia vuole che, dal quel rametto di gelsomino, trafugato dalla residenza dei Medici, nacquero quasi tutte le piante di gelsomino presenti in Italia. Da allora in Toscana, la tradizione vuole che le spose aggiungano un rametto di gelsomino al bouquet di nozze, in memoria della fortuna della ragazza vissuta al tempo dei Medici e come segno di buona fortuna e prosperità.
Infine, un’ultima storia è quella di una giovane nomade araba di nome Jasmine, che si copriva il volto per proteggere la candida pelle dal sole. Un giorno, arrivò un principe da un ricco paese lontano e la chiese in sposa. Il padre della giovane acconsentì ed arrivarono schiavi e servi per scortarla all’harem. Anche nel palazzo più bello del mondo, Jasmine sapeva che non poteva vivere rinchiusa e mostrò il suo dolce viso al sole. Il sole rimase abbagliato dalla sua bellezza ed esaudì il suo desiderio, trasformandola in un gelsomino, che nasce libero nei luoghi più luminosi del mondo.
Gelsomino: significato del fiore
Il gelsomino assume un ruolo importante anche nel linguaggio dei fiori. In Italia significa buona fortuna nel matrimonio, in Spagna simboleggia la sensualità, nei paesi arabi l’amore divino.
Il gelsomino bianco esprime il sentimento dell’amabilità e del candore d’animo, il gelsomino giallo augurio di felicità e rappresenta l’eleganza e la grazia, il gelsomino notturno rappresenta la timidezza, il gelsomino rosso, rara specie originaria dell’India, rappresenta il desiderio.
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