Biofarmaci e cosmetici green dalle piante di tabacco, invece delle sigarette. E' Newcotiana, il progetto di ricerca dell'Unione Europea per dar vita a nuove varietà di tabacco e utilizzarle ai fini della salute pubblica. Sembrerebbe un'ossimoro, ma è, invece, l'obiettivo a cui stanno lavorando 19 centri di ricerca, tra cui Enea per l'Italia, e sette diversi Paesi.
Biofarmaci e cosmetici green dalle piante di tabacco, invece delle sigarette. È Newcotiana, il progetto di ricerca dell’Unione Europea per dar vita a nuove varietà di tabacco e utilizzarle ai fini della salute pubblica. Sembrerebbe un’ossimoro, ma è, invece, l’obiettivo a cui stanno lavorando 19 centri di ricerca, tra cui Enea per l’Italia, e sette diversi Paesi.
Riprogrammare” le piante di tabacco, quindi, per produrre, al posto delle sigarette, molecole benefiche da destinare a biofarmaci, anticorpi e cosmetici.
Una vera e propria agricoltura molecolare che vedrà il ricorso all’ingegneria genetica di precisione e di altre nuove tecniche di miglioramento delle colture vegetali. In pratica, gli scienziati mireranno a modificare la composizione – e quindi l’uso – che facciamo delle piante di tabacco, sostituendo la nicotina da fumo con sostanze a valore aggiunto utilizzate in medicina e cosmetici. Saranno sì modificate, ma non transgeniche.
Per questo verranno sviluppate nuove tecnologie di allevamento ad alta precisione come CRISPR / Cas9 e si applicheranno al miglioramento del genoma del tabacco e di altre specie correlate.
In questo modo, l’obiettivo è “rivalutare” la coltivazione tradizionale del tabacco, fornendo nuovi usi compatibili con la salute e contribuendo a rivitalizzare le aree di tabacco in declino con prodotti ad alto valore aggiunto. Una scelta, quella del tabacco, dettata dal fatto che si tratta di una pianta facilmente trasformabile, conosciuta molto bene geneticamente e con buone probabilità di rese in biomassa, condizione ottimale per il “molecular farming”. In più, la pianta del tabacco non è una specie commestibile, per cui non crea problemi di contaminazione anche accidentale della catena alimentare.
NEWCOTIANA è un ambizioso progetto del valore di 7,2 milioni di euro che coinvolge aziende e centri di ricerca di sette paesi europei insieme all’Università tecnologica del Queensland in Australia, tutti coordinati dall’Istituto congiunto di biologia molecolare e cellulare delle piante di Valencia (IBMP-CSIC ).
“Le specie che useremo sono il tabacco coltivato Nicotiana tabacum e la sua cugina australiana Nicotiana benthamiana, che è stata già utilizzata nel ‘molecular farming’ per la produzione del farmaco sperimentale anti-Ebola ZMAPP – spiega Giovanni Giuliano, genetista dell’ENEA. Su queste piante verranno utilizzate differenti tecniche di miglioramento genetico, tra cui l’innovativo CRISPR/Cas9 che consente di effettuare con estrema precisione il ‘taglia-e-cuci’ del DNA”.
È così facendo che gli studiosi avranno i mezzi per modificare la composizione genetica delle piante di tabacco che, anziché produrre nicotina, diventeranno “future biofabbriche di farmaci e cosmetici”. In Italia, nei laboratori ENEA, ci si dedicherà alla produzione delle piccole molecole, come carotenoidi con funzione protettiva per l’occhio e alcaloidi piridinici utili nella cura palliativa di malattie come sclerosi multipla e Alzheimer.
Il progetto Newcotiana è nella fase iniziale, ma secondo i programmi entro tre anni dovrebbe portare in campo le due specie “editate” con le cosiddette “New Plant Breeding Techniques” (NPBT), tecnologie di miglioramento delle piante coltivate basate sul DNA ricombinante, che sono in grado di produrre modificazioni genetiche molto simili a quelle ottenibili attraverso metodiche più tradizionali della mutagenesi casuale e dell’incrocio. Ciò significa che si tratta di piante di tabacco modificate ma non transgeniche.
Germana Carillo