Cos’è un pangolino? Curiosità e cose da sapere sul mammifero più contrabbandato al mondo 

Storia del pangolino, l'unico mammifero vivente coperto da scaglie, fortemente minacciato dall'essere umano. La sua carne è considerata una prelibatezza in Africa e le sue squame sono vendute come medicina in Asia. A questo animale è dedicata anche una Giornata internazionale, che quest'anno si celebra il 18 febbraio

Un nome tenero che sembra una brioscina, ma una corazza addosso degna di un armadillo: il pangolino è in realtà un mammifero molto più vicino a un formichiere, capace com’è di mangiare 2 etti e mezzo di formiche in un giorno. Protetto dalla Convenzione internazionale di Washington, il pangolino è l’unico mammifero vivente coperto da scaglie, è a rischio estinzione ed è fortemente minacciato dall’uomo. Ma cos’è che non sappiamo sul mammifero più contrabbandato al mondo?

Ebbene, la sua carne è commercializzata e le sue scaglie, per dirne una, sono usate nella medicina tradizionale: in Cina e in Vietnam si ritiene siano efficaci contro i reumatismi e gli eczemi e persino contro il cancro. Date le ridotte dimensioni del pangolino, il traffico può avvenire “all’ingrosso”.

Cos’è il pangolino?

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Sdentati e con una lingua lunga quanto il corpo, territoriali, solitari e per lo più notturni, i pangolini (genere Manis, Linnaeus), noti anche come formichieri squamosi, sono gli unici mammiferi viventi a rappresentare l’ordine a se stante dei Folidoti.

Il genere comprende queste specie:

  • Manis culionensis – pangolino delle Filippine
  • Manis gigantea – pangolino gigante
  • Manis temminckii – pangolino di Temminck
  • Manis tricuspis – pangolino tricuspide o pangolino arboreo
  • Manis tetradactyla – pangolino dalla coda lunga
  • Manis crassicaudata – pangolino indiano
  • Manis pentadactyla – pangolino cinese
  • Manis javanica – pangolino del Borneo

Le specie attuali vivono nelle zone tropicali dell’Asia meridionale e del Sud Est e dell’Africa subsahariana e hanno una lunghezza che varia dai 30 ai 100 centimetri.

I pangolini hanno il corpo ricoperto da affilate squame cornee formate da cheratina che, l’una sull’altra, vanno a formare una sorta di “corazza a piastre” che consente all’animaletto di appallottolarsi per difesa.
Solo il ventre, la parte interna delle zampe, il muso e le parti laterali del capo sono scoperti. Il pelo si trova nelle parti libere dalle scaglie e, nelle specie asiatiche, anche negli interstizi. Gli artigli anteriori, che usano per lo più per scavare, sono estremamente lunghi e pertanto sono un impedimento quando camminano sul terreno. La coda è lunga perché adatta alla cattura di formiche e termiti e in alcune specie è prensile. Gli occhi sono piccoli e solo le specie asiatiche hanno orecchi esterni. La vista e l’udito deboli sono compensati da un olfatto molto efficienti.

7 curiosità sui pangolini

Quante sono le scaglie di un pangolino?

Ogni pangolino può averne anche 10mila, su zampe, capo e coda. Qui le scaglie diventano più grandi e hanno margini abbastanza affilati e nelle specie più grandi possono essere impiegate anche come armi difensive.

I pangolini sono pericolosi?

No, anzi sono tra gli animali meno pericolosi al mondo: non mordono e non usano gli artigli per difendersi. Se si tiene in braccio un pangolino, al massimo può arrivare qualche graffio.

Qual è il pangolino più grande?

Si tratta del pangolino gigante (Smutsia gigantea), delle foreste dell’Africa Centrale, che arriva quasi ai 2 metri di lunghezza e ai 35 chili di peso.

pangolino arrotolato

Da dove deriva il nome “pangolino”?

Dalla lingua malese e dai termini “pang-goling” o “peng-goling” o “peng-gulung“, cioè “colui che si arrotola”. I primi esploratori europei lo chiamarono anche “carciofo a quattro zampe“.

Il pangolino è un animale fedele?

Non proprio. I maschi, quando escono dalla propria zona ed entrano in quella di un altro maschio dove ci sono più femmine, i pangolini si sfidano a unghiate e a colpi con la coda. Ad accoppiarsi sarà ovviamente il vincitore, ma dopo l’accoppiamento vanno via verso nuove conquiste.

Quanto vive il pangolino?

Quattro o cinque mesi dopo l’accoppiamento, nascono un pangolino (nelle specie asiatiche anche tre). Dopo tre mesi di allattamento, un giovane pangolino si nutrire già di formiche. Le specie di maggiori dimensioni possono vivere anche venti anni.

Non ci vedono, ma…

I loro occhi piccolissimi non consentono di vedere bene, in compenso hanno sviluppato un buon udito e un ottimo olfatto. I pangolini vivono soprattutto durante la notte e, se durante il giorno dovessero essere aggrediti, alcune ghiandole della zona anale emettono un odore nauseabondo, che serve a respingere i predatori ma anche a marcare il territorio.

Cose da sapere sui pangolini

La loro principale caratteristica è anche la loro dannazione: le scaglie dei pangolini, infatti, sono considerate nella cultura cinese e in quella vietnamita, fonti di poteri taumaturgici e magici. Le scaglie di pangolino vengono in questi paesi strappate, bollite, arrostite o affumicate per dar luogo ad almeno 15 differenti medicine tradizionali che combatterebbero qualsiasi malanno, dal raffreddore alle possessioni demoniache.

Queste tradizioni e non solo: dei pangolini si mangia anche la carne, considerata pregiata da millenni, tanto che oggi sette specie su otto sono a rischio di estinguersi entro la prossima generazione. In Africa si possono al mercato, in Cina e in Vietnam sono serviti in una zuppa.

Come se non bastasse, un’altra moda è quella di “adottare” un pangolino come animale domestico: dal 2006 più un milione di esemplari sono stati catturati e uccisi o rivenduti vivi come pet.

Anche se la caccia a questi animali in Asia è illegale quasi dappertutto, circa un milione di individui sarebbero stati catturati o uccisi negli ultimi 15 anni (Fonte IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). La stessa IUCN ha formato il Pangolin Specialist Group, un gruppo di studiosi e scienziati dediti alla conservazione di questi animali, mentre agli anni 2000 in Vietnam è stato fondato il Carnivore and Pangolin Conservation Program (CPCP), un’organizzazione che protegge i pangolini e recupera quelli sequestrati ai bracconieri.

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