Grano duro proveniente dal Kazakistan viene fermato a Pozzallo in Sicilia. La merce presentava muffa, per questo è stata respinta
Grano duro proveniente dal Kazakistan viene fermato a Pozzallo in Sicilia. La merce presentava muffa, per questo è stata respinta.
Una cattiva notizia accompagnata da una buona. La cattiva è che in Italia arriva grano tutt’altro che salutare, ma questo lo sapevamo già.
La buona è che finalmente qualcosa si muove e i controlli iniziano a funzionare. Anche se non basta.
Su direttiva dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, il Nucleo operativo del Corpo forestale in collaborazione con gli ispettori del servizio fitosanitario regionale e il personale della sanità marittima hanno eseguito un accertamento al porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, su una nave proveniente dal Kazakistan, che trasportava 5mila tonnellate di grano duro.
A seguito dei controlli, è emerso che il carico presentava grosse chiazze di umido e muffa. Per questo non è risultato idoneo per l’alimentazione umana. Il Corpo forestale e gli ispettori fitosanitari hanno eseguito il prelievo di campioni, che saranno trasmessi all’Istituto zooprofilattico di Palermo per le analisi chimico-fisiche.
Ecco com’è parte del grano di importazione che arriva in Italia e che poi viene utilizzato per produrre pasta, pane e altri alimenti che finiscono sulle nostre tavole.
Purtroppo non sappiamo a chi fosse destinato il grano kazako. Ci sarebbe piaciuto conoscere il nome del committente, ma per ora si sa solo che era destinato al mulino Rocca Salva.
Eppure, l’Italia, e in particolare la Sicilia, produce ottimo grano. Perché importarlo dall’estero, rischiando come in questo caso di consumare un prodotto malsano, ricco di muffa?
Per non parlare di quello contenente glifosato e micotossine.
Intanto il grano Canadese che attracca a Catania viene trasformato in pasta, panini, biscotti.
Ci auguriamo che gli accordi con il Canada non permettano l’ingresso in Italia di grano trattato con pesticidi e antimuffe.
Una cosa è certa. Siamo noi consumatori a fare la differenza quando scegliamo di comprare italiano. Secondo Coldiretti, un pacco di pasta su 3 in vendita in Italia è prodotto con grano straniero. Il grano da filiera 100% italiana è certamente più sicuro di quello importante perché è controllato dal campo alla tavola.
Per questo, nel nostro piccolo, non possiamo che scegliere grani di produzione locale o comunque nazionale.
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Francesca Mancuso