In cambio del debito pubblico, 2 nuove aree marine protette alle Seychelles (anche grazie a Di Caprio)

Le Seychelles hanno annunciato due nuove aree marine protette, con una superficie di 210.000 chilometri quadrati. Un ricchissimo patrimonio di biodiversità oceanica che sarà tutelato dal questo stato insulare in cambio di una grande parte del suo debito pubblico del paese che verrà così cancellato

Le Seychelles hanno annunciato due nuove aree marine protette, con una superficie di 210.000 chilometri quadrati. Un ricchissimo patrimonio di biodiversità oceanica che sarà tutelato da questo stato insulare in cambio di una grande parte del debito pubblico che verrà così cancellato.

Si tratta del primo schema al mondo di questo tipo. Le Seychelles hanno creato le due vaste nuove aree marine protette nell’Oceano Indiano dopo un patto di finanza innovativo, mediato dalla Nature Conservancy e da altre parti interessate, tra cui laLeonardo DiCaprio.

In cambio della cancellazione di una parte del suo debito, la nazione insulare ha acconsentito a proteggere un’area pari alla Gran Bretagna.

Tartarughe marine e dugonghi paffuti potranno nuotare sicuri nelle limpide acque oceaniche. Sulla terra, le tartarughe giganti continueranno indisturbate a mangiare le foglie dai rami bassi. A fare da sfondo un mare blu dai colori mozzafiato.

Le Seychelles, che si trovano a circa 1.600 chilometri dalla costa dell’Africa orientale, sono davvero un paradiso ecologico. Il paese si è impegnato a far fronte al mondo che cambia, alle sfide che le specie endemiche e in via di estinzione devono affrontare, anche a causa dei cambiamenti climatici.

tartaruga gigante

Così, il 21 febbraio la piccola nazione insulare delle Seychelles ha reso note le proprie intenzioni e il proprio impegno nella tutela dell’ambiente marino e della sua biodiversità creando due nuove aree marine protette. Queste ultime avranno l’obiettivo di proteggere la vita marina maggiormente minacciata del pianeta ma sosterranno anche industrie della pesca e del turismo sostenibili, su cui si basa l’economia delle Seychelles.

Questo sforzo è un passo avanti, frutto di quattro anni di consultazione e impegno da parte del governo con esperti del settore, imprese e leader locali e scienziati. L’implementazione di queste aree protette richiederà collaborazione e impegno costanti.

Le Seychelles si sono impegnate ad aumentare la protezione marina dallo 0,04 percento della Zona Economica Esclusiva ad un massimo del 30 percento. Si tratta solo del primo passo, visto che entro il 2022 a essere protetta sarà un’area di 410.000 chilometri quadrati.

Le aree ora completamente protette – che limitano quasi tutte le attività umane – comprendono 74.400 chilometri quadrati di acque attorno alle remote isole del Gruppo Aldabra. L’arcipelago comprende il secondo atollo corallino più grande al mondo, patrimonio mondiale dell’UNESCO, che, come le Galapagos. Non a caso ospita l’animale più minacciato dell’Oceano Indiano occidentale – il dugongo – e 100.000 rare tartarughe giganti che si riproducono solo qui.

La seconda area marina protetta copre 136.000 chilometri quadrati di acque profonde, una zona dell’oceano situata nella parte centrale delle Seychelles. Qui, alcune attività economiche sono consentite ma sottoposte a condizioni rigorose.

L’impegno delle Seychelles ad aumentare l’area protetta del suo oceano dallo 0,04% al 30% derivato da un rifinanziamento del debito progettato con TNC nel 2015. Di fatto, una parte dei rimborsi del debito delle Seychelles finanzieranno progetti innovativi per la protezione marina e per l’adattamento climatico.

Lo scambio del debito è stato reso possibile da finanziatori privati, tra cui il China Global Conservation Fund di The Nature Conservancy, The Jeremy e Hannelore Grantham Environmental Trust e la Leonardo DiCaprio Foundation ma vi hanno preso parte anche alcuni paesi come Belgio, Francia, Italia, Repubblica del Sud Africa, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

Leonardo DiCaprio, la cui fondazione ha donato 1 milione di dollari per finanziare lo scambio del debito, ha dichiarato:

“Tutte le specie che vivono nelle acque o che migrano sono ora meglio tutelate dalla pesca eccessiva, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici”.

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Un paradiso naturale che da oggi sarà ancora più tutelato.

Francesca Mancuso

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