Unire il vecchio e il nuovo, la vita di quartiere e i social network. Si chiama TocTocDoor il nuovo social che cerca di ricucire un po' lo strappo, favorendo le relazioni di vicinato e l'aiuto reciproco tra gli abitanti della stessa zona
Unire il vecchio e il nuovo, la vita di quartiere e i social network. Si chiama TocTocDoor il nuovo social che cerca di ricucire un po’ lo strappo, favorendo le relazioni di vicinato e l’aiuto reciproco tra gli abitanti della stessa zona.
Sembra una contraddizione ma in realtà è un tentativo di riaprire le porte delle case e guardare fuori, utilizzando però i social per cercare chi condivide con noi gusti o semplicemente per chiedere una mano di aiuto, da buoni vicini.
Un modo per scambiare consigli, condividere esperienze, opportunità e informazioni sui pericoli, ma anche le passioni e le battaglie quotidiane.
“Quanti strumenti abbiamo oggi per arrivare lontano stando fermi nelle nostre case! La tecnologia ci ha permesso di viaggiare, imparare, conoscere, scoprire. Tutto in pochi clic. Un vantaggio per un verso, ma che alla lunga ha forse impoverito la nostra capacità di relazionarci a chi ci è più vicino. Allora riportiamo lo sguardo a pochi metri da noi.Alle nostre case, alle persone che ci abitano accanto, al nostro quartiere. Una comunità è di certo più forte se conserva e rinnova nel tempo la propria identità, che è fatta di tanti piccoli ma importanti gesti quotidiani” spiegano gli ideatori.
Alcuni esempi, Quando e dove si terrà il prossimo evento? Come fare a trovare una baby-sitter di fiducia nella zona? Se siete amanti della bici potete anche organizzare un’uscita insieme ad altri ciclisti e anche scoprire chi ha la stessa passione per gli animali, per il cinema e per la musica. O ancora è possibile trovare qualcuno con cui dare vita a una rock band.
TocTocDoor nasce come società a marzo del 2016 e in questi due anni i tre cofounder – Lorenzo Triggiani (CEO), Antonio Triggiani (CTO) e Viviana Tiso (COO) – hanno lavorato allo sviluppo della piattaforma. Al momento il social funziona solo a Torino ma la speranza degli ideatori è che possa estendersi anche ad altre città d’Italia.
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“Il nostro obiettivo è usare il potere della tecnologia per costruire comunità più forti e sicure ovunque. Speriamo di ispirare ogni membro di Toctocdoor ad essere un buon vicino. La sfida è migliorare sè stessi e stimolare le persone attorno a noi ad aumentare la qualità della vita di quartiere”.
Un po’ come si faceva una volta, ma con l’aiuto delle nuove tecnologie.
Francesca Mancuso