Strage di cani randagi a Sciacca: uccisi con le polpette avvelenate (PETIZIONE)

Polpette avvelenate per fare pulizia di cani randagi. Sta succedendo a Sciacca in Sicilia, ma queste stragi silenziose sono purtroppo all’ordine del giorno, soprattutto in concomitanza con i grandi eventi. Decine di cani giacciono per strada e ancora nessuna certezza sulle motivazioni di un gesto così assurdo.

Polpette avvelenate per fare pulizia di cani randagi. Sta succedendo a Sciacca in Sicilia, ma queste stragi silenziose sono purtroppo all’ordine del giorno, soprattutto in concomitanza con i grandi eventi. Decine di cani giacciono per strada e ancora nessuna certezza sulle motivazioni di un gesto così assurdo.

Non si ha nemmeno la certezza dei numeri: i quotidiani locali parlano di 50 cani morti, i volontari del posto di 30. Ma non è questione di numeri, si tratta di episodi che da sempre avvengono nel Sud Italia dove la situazione randagismo è ormai fuori controllo. E pensare che la soluzione c’è ed è quella della sterilizzazione così com’è stato fatto a Vieste in Puglia, dove nel giro di un paio di anni, il numero dei cani rinchiusi nei canili si è ridotto a sette e tantissimi cuccioli hanno trovato casa.

Anche a Palermo, secondo una volontaria, starebbe accadendo la stessa cosa: randagi uccisi dal veleno negli ultimi giorni. Sui social scoppia la bufera contro il sindaco Francesca Valenti e contro le istituzioni in generale, ma il primo cittadino si difende su Facebook:

“Non sono colpevole e non chiedo scusa. Mia madre sfamava i randagi, e in famiglia abbiamo avuto sempre un animale d’affezione”.

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Valenti ha assicurato l’intervento dell’amministrazione, “ma non certo per fare un favore a qualcuno ma per difendere, oltre ai cani randagi, anche l’immagine della nostra città, pesantemente danneggiata da questa vicenda”.


È strage in tutta la Sicilia

Una carneficina che sta riguardando tutta l’isola siciliana, in soli tre giorni sarebbero stati uccisi cento cani. Nella petizione lanciata su Avaaz, in cui ci si appella ai sindaci per fermare l’orrore, si parla di carcasse dappertutto: nelle campagne, in strada e di esche con veleno.

“Non si può accettare tanta crudeltà e inciviltà nell’indifferenza assoluta. Usiamo la nostra voce per dire basta”, si legge ancora.

Il numero dei randagi al Sud è elevatissimo e se non ci si prodiga immediatamente per la loro salvaguardia, per loro il futuro non sarà roseo.

“Sindaci, esistono le microcippature, le sterilizzazioni, e le vaccinazioni. Queste sono le azioni da intraprendere in primo luogo, voi pensate che il randagismo si risolva lasciando i poveri animali per strada, ammalati, in balia di gente senza cuore che li maltratta e spesso li uccide, oppure rinchiudendoli in uno dei canili lager della vostra Sicilia?”.

Ecco cosa si propone nella petizione:

“(Sindaci) Iniziate a fare qualcosa di concreto, iniziate una campagna di sterilizzazioni, di vaccinazioni, di cure, cercate un posto consone alle esigenze di queste povere vittime della negligenza e della cattiveria umana e nel frattempo non lasciate che muoiano di fame, finanziate volontari che si occupino di sfamarli invece di ostacolarli”.

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Cosa puoi fare tu: DENUNCIARE

Chiunque notasse qualcosa di strano (ad esempio qualcuno che lascia polpette o cibo sospetto per strada) deve immediatamente denunciare l’accaduto alle Forze dell’ordine, è poi possibile FIRMARE LA PETIZIONE (CLICCA QUI) o per chi fosse nella zona, partecipare alla manifestazione domenica 25 febbraio alle ore 15.00 #Sciacca Febbraio 2018.

Dominella Trunfio

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