Nasce il primo ministero per la Solitudine del mondo in UK

La Gran Bretagna ha nominato ufficialmente il ministro per la Solitudine. Il ruolo è stato affidato a Tracey Crouch, già ministra per lo Sport e la Società civile.

La Gran Bretagna ha nominato ufficialmente il ministro per la Solitudine. Il ruolo è stato affidato a Tracey Crouch, già ministra per lo Sport e la Società civile.

La solitudine può far male non solo a livello emotivo, ma anche fisico perché isolarci può provocare grossi disagi che si ripercuotono nel nostro corpo. Sposa questa filosofia la prima ministra britannica Theresa May che decide di creare un ministero ad hoc, per far fronte a tutte le questioni legate a questo tipo di problematica.

Di solitudine si parlava già nella relazione della commissione di Jo Cox, la parlamentare laburista uccisa nel giugno del 2016 e che aveva affrontato il tema in parlamento.

“Jo ha sperimentato la solitudine sulle proprie spalle, soprattutto all’Università di Cambridge, quando per la prima volta si era serata dalla sorella Kim. Sarebbe contenta di questo nuovo ministero e avrebbe detto ‘mettiamoci al lavoro’”, ha scritto la Fondazione Jo Cox .

Secondo May, la solitudine è “la triste realtà della vita moderna” che colpisce più di 9milioni di persone.

“Bisogna affrontare questa vera e propria sfida per la nostra società e creare un supporto ad anziani e a tutti coloro che hanno perso i propri cari, che non hanno nessuno con cui parlare o con cui condividere i propri pensieri ed esperienze”, dice la prima ministra.

Noi abbiamo parlato più volte della solitudine e dell’ isolamento sociale, a cui per natura non siamo predisposti. Consigliamo sempre di farsi aiutare da specialisti ma possiamo anche dar fondo ad alcune buone abitudini anti-solitudini. Come per esempio, dormire bene, prendersi cura di sé e degli altri, combattere la negatività, creare nuove occasioni di incontro e coltivare le relazioni con gradualità

Tanti consigli li trovate qui: Solitudine: 6 buone abitudini per combatterla

La solitudine è spesso un’epidemia nascosta che può colpirci in momenti di fragilità, quando si cambiano le proprie abitudini, quando finisce un amore, un’amicizia, quando ci si trasferisce in una nuova città o si cambia lavoro e ancora un lutto o una separazione.

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Forse in Gran Bretagna tutto questo malessere è stato colto e la stessa Crouch, nell’accettare l’incarico, ha detto di voler creare una rete con le imprese e le associazioni per sviluppare una strategia contro l’isolamento sociale e creare un indicatore per misurare la solitudine delle persone.

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E in Italia?

In Italia si soffre di solitudine? Secondo Eurostat e i dati diffusi dal Sole 24ore un italiano su otto si sente solo perché non ha nessuno a cui chiedere aiuto, non ha un amico, né un familiare con cui sfogarsi.

I dati sono stati diffusi la scorsa estate, ma si riferiscono al 2015 e sono i più recenti attualmente.
Vediamoli insieme: il 13,2% degli italiani sopra i 16 anni sostiene di non avere una persona alla quale, in caso di bisogno, chiedere aiuto, l’11,9% non ha qualcuno – un amico, un famigliare – con cui parlare dei propri problemi personali.

Dunque, al contrario di quel che siamo abituati a pensare, la solitudine non colpisce solo gli anziani, anzi secondo gli esperti nessuna età è purtroppo immune ad essa.

Dominella Trunfio

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