Ayahuasca: le proprietà e tutte le controindicazioni della bevanda allucinogena degli sciamani

Ayahuasca, scopriamo le proprietà, le controindicazioni e gli effetti collaterali di una bevanda molto cara agli sciamani per via del suo potere allucinogeno.

Ayahuasca, scopriamo le proprietà, le controindicazioni e gli effetti collaterali di una bevanda molto cara agli sciamani per via del suo potere allucinogeno.

Mai sentito parlare dell’Ayahuasca? Si tratta di una bevanda che si ricava da piante amazzoniche, considerata magica che sta diventando popolare anche in occidente.

Il termine Ayahuasca in quechua (lingua dei nativi americani) significa “liana dell’anima” (o degli spiriti), chiaro dunque il riferimento alla capacità di questo infuso di far trascendere avvicinando ad un mondo che solitamente non siamo in grado di percepire.

Con questo nome, che può variare in Yage, Hoasca, Daime o Caapi a seconda dei vari paesi dell’Amazzonia, si fa riferimento ad una bevanda ricavata da piante locali dal potere allucinogeno e considerata terapeutica oltre che magica. Sono stati soprattutto gli sciamani di Brasile, Bolivia, Venezuela, Perù, Colombia e Ecuador a tramandarne l’uso e, a partire dagli anni ’90, la sua fama e il suo utilizzo sono arrivati fino in Occidente.

Ayahuasca, come si prepara e cerimonia

L’ayahuasca viene preparata esclusivamente da sciamani o curanderos. Si tratta di un decotto realizzato a partire da due piante: la chacruna (Psychotria viridis) di cui si utilizzano le foglie e l’ayahuasca (Banisteriopsis caapi) di cui occorrono invece le liane. È proprio da queste liane, ingrediente principale della bevanda psicoattiva, che viene il nome con cui si è tramandata.

Le piante vengono fatte bollire anche per 16 ore ed è proprio grazie alla lunga cottura che si sprigionano al meglio tutti i loro principi attivi. A questo punto il decotto è diventato a tutti gli effetti “una bevanda per l’anima” come la considerano gli sciamani, il cui sapore però è abbastanza amaro e sgradevole ai più.

La cerimonia in cui si assume tradizionalmente l’ayahuasca avviene di notte, dura dalle 4 alle 6 ore ed è guidata da uno sciamano esperto. I partecipanti sono disposti seduti o sdraiati in cerchio, si purifica l’ambiente con l’utilizzo di canti sacri e poi ogni persona si avvicina al maestro per bere il proprio bicchiere di decotto. Bisogna poi attendere circa mezz’ora per avvertire i primi effetti dell’assunzione. Il resto della cerimonia prosegue al buio e lo sciamano nel frattempo prosegue con i suoi canti propiziatori.

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Ma perché la bevanda è così apprezzata?

Ayahuasca, proprietà

L’ayahuasca non è solo allucinogena ma presenta interessanti proprietà terapeutiche a cui anche le medicina occidentale si sta pian piano interessando per valutarne la reale potenzialità:

  • Depura: secondo chi la utilizza si tratta di un infuso in grado di purificare l’organismo anche per lungo tempo dopo l’assunzione
  • Migliora l’umore: sembra che la bevanda abbia un effetto marcato su umore ed emozioni, sarebbe dunque in grado di risolvere disturbi come ansia e depressione.
  • Aumenta la creatività: persone che lavorano grazie alle proprie doti creative (scrittori, musicisti, ecc.) ottengono benefici dopo aver assunto la bevanda.
  • Anticancerogena: i principi attivi presenti nelle piante che si utilizzano per realizzare l’ayahuasca potrebbero avere doti antitumorali. Uno studio a riguardo del 2013 è opera dell’Università Federale di Sao Paulo, in Brasile.
  • Allucinogena: la bevanda crea allucinazioni di tipo visivo (compresa la formazione di forme geometriche e visione di colori brillanti) ma anche uditivo. Fa “viaggiare” in dimensioni più spirituali e per questo c’è chi la ritiene un buon modo per avvicinarsi ad esperienze di tipo extrasensoriale.
  • Per il trattamento delle dipendenze: proprio una sostanza dal potere allucinogeno come questa potrebbe aiutare ad eliminare dipendenze da droga, alcool, tabacco o farmaci.

Naturalmente, a parte l’accertata proprietà allucinogena, tutti gli altri benefici sono ancora da confermare con ulteriori prove scientifiche.

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Ayahuasca, da cosa è composta?

I principi attivi che si sprigionano dalla lunga cottura delle foglie di Psychotria viridis e dalle liane di Banisteriopsis caapi conferiscono all’Ayahuasca le sue caratteristiche peculiari. È in particolare nelle foglie di Chakruna che si trova la dimetil-triptamina (DMT), principio attivo che assicura le principali caratteristiche “visionarie” della bevanda.

Si tratta di una sostanza chimica endogena che viene prodotta anche dal nostro organismo – ad esempio durante la fase di sonno REM – oppure in situazioni di grande stress.

Assunta dall’esterno però questa sostanza, se non resa inattiva perché metabolizzata dalle MAO (monoamino ossidasi) a livello epatico ed intestinale, ha la possibilità di entrare in circolo sia nel sangue che nel sistema digestivo ed attraversare la barriera ematoencefalica. Questo è proprio quello che avviene con una bevanda come l’Ayahuasca in quanto la presenza di alcun alcaloidi contenuti nel Banisteriopsis caapi inibiscono le MAO e quindi consentono al DMT di sprigionare il suo potere.

Si tratta dunque a tutti gli effetti una droga che dà allucinazioni e può avere gravi effetti collaterali.

Ayahuasca, controindicazioni ed effetti collaterali

Il consumo di Ayahuasca può generare tachicardia e problemi di pressione alta con tutti i rischi che questi sintomi possono comportare, compresa la morte. Sembra che siano davvero numerosi i turisti che, visitando i paesi in cui si utilizza questa bevanda, hanno avuto pesanti conseguenze in seguito all’assunzione (decine sono, per diversi motivi, andati incontro alla morte).

Addirittura per le persone in cerca di un turismo “da sballo” vengono organizzate delle vere e proprie serate in cui si offrono a caro prezzo bicchieri su bicchieri di Ayahuasca. Lo stile e la finalità di questi incontri è ben diversa da quella delle cerimonie sciamaniche originali.

Tra l’altro non si conoscono con precisione le dosi da non superare per non incorrere in problemi e non sono chiare le indicazioni riguardo alla sua sicurezza in generale, soprattutto in caso si assumano farmaci o si soffra di qualche patologia.

Assolutamente sconsigliata in caso di cardiopatie, epilessia, disturbo bipolare o altri problemi di natura psichica, epilessia, ipertensione o diabete.

Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali, ogni persona può andare incontro ad una diversa esperienza con questa bevanda che quindi non è sempre e per forza positiva. Tra gli effetti che possono comparire vi sono ad esempio vomito, diarrea e vampate di calore alternate a brividi di freddo.

Se visitate i paesi in cui si utilizza, vi sconsigliamo quindi di farvi accattivare da proposte di “assaggio” di Ayahuasca.

Ayahuasca, la legislazione italiana

Ne’ la Ayahuasca né i suoi componenti sono inclusi nella Tabella 1 delle Sostanze stupefacenti e psicotrope (D.L. 20 marzo 2014, n.36). Possedere dunque le piante da cui è composta o la bevanda stessa non è reato, nonostante nella sopracitata tabella rientri in realtà il principio attivo della dimetiltriptamina.

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Francesca Biagioli

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