New York punta il dito contro i colossi del petrolio colpevoli di minimizzare i rischi delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Il piano annunciato dal sindaco Bill De Blasio promette di far causa alle aziende. Ecco chi è coinvolto.
New York punta il dito contro i colossi del petrolio colpevoli di minimizzare i rischi delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Il piano annunciato dal sindaco Bill De Blasio promette di far causa alle aziende. Ecco chi è coinvolto.
Nel mirino delle autorità newyorkesi finiscono Exxon, Chevron, Bp, Royal Dutch Shell e ConocoPhillips, che secondo l’amministrazione comunale promuovono i loro prodotti, ma non specificano l’impatto che gli stessi hanno sull’ambiente.
Già nei giorni scorsi, c’era stato lo spostamento di cinque fondi pensione, da 5 miliardi di dollari l’uno, dai fondi d’investimento di queste compagnie petrolifere, adesso arriva la possibilità di far causa ai colossi petroliferi che alimentano il surriscaldamento globale. Pioniere nella guerra contro i cambiamenti climatici era stato Andrew Cuomo, il governatore di NY che aveva annunciato l’intenzione di istituire un comitato consultivo per esaminare la situazione a livello statale.
Così mentre il presidente Trump pensa al rilancio dell’industria del carbone, convinto che sia l’unica strada percorribile per garantire l’autosufficienza degli Stati Uniti e l’occupazione, c’è chi la pensa diversamente, scegliendo la strada della salute e della sostenibilità ambientale.
Secondo un recente studio dell’organizzazione Cdp in collaborazione con il Climate Accountability Institute, solo cento compagnie sono responsabili del 71% dei gas serra emessi dal 1988 ad oggi. In pratica, la responsabilità dell’inquinamento non è universale, ma si concentra nelle mani di pochi. Tra le compagnie maggiormente responsabili ci sono la Shell, la BP, la Chevron e la ExxonMobil, tra le italiane l’Eni.
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Se le compagnie petrolifere continueranno ad estrarre allo stesso ritmo attuale, secondo quando si legge nel Rapporto, ci sarà un aumento della temperatura di 4 gradi entro la fine del secolo. Le conseguenze saranno quelle ben note alle cronache: cambiamenti climatici, distruzione di habitat naturale e moria di animali, tutti problemi che chiaramente influenzeranno la vita dell’uomo, arrivando anche alla scarsità alimentare. New York ha iniziato ad agire. Quando lo faranno anche le altre città?
Dominella Trunfio