Chinato a terra, rannicchiato che beve da una pozzanghera in strada. Un’immagine straziante quella che sta facendo il giro del mondo: un bambino della comunità indigena Guarani Mbya in Argentina per potersi dissetare è costretto a raccogliere l’acqua da terra.
Chinato a terra, rannicchiato che beve da una pozzanghera in strada. Un’immagine straziante quella che sta facendo il giro del mondo: un bambino della comunità indigena Guaranì Mbya in Argentina per potersi dissetare è costretto a raccogliere l’acqua da terra.
A Posadas, capitale della provincia di Misiones, in Argentina succede anche questo, che un bambino sfiancato dal caldo, beva acqua dal marciapiede. La foto drammatica è stata scattata da una giornalista di Misiones Online e ritrae l’immagine di un bimbo Mbya, la comunità indigena costretta a vivere di elemosina e a chi chiederla, sarebbero proprio i più piccoli.
Una scena che, purtroppo, non è un caso isolato perché secondo i media locali capita spesso di vedere bambini bere e mangiare da terra. La giornalista residente nella zona ha inviato la foto alla redazione per vedere se si potesse fare qualcosa per aiutarli: un gruppo di reporter si è così mobilitato per portare taniche di acqua ad alcune famiglie che vivono per le strade della città.
Molto spesso giornalisti e fotografi vengono additati come sciacalli, in questo caso senza la foto/testimonianza di questa reporter probabilmente nessun tipo di aiuto sarebbe mai arrivato a queste persone. Di certo non sarà qualche tanica di acqua a salvare la loro sorte, ma a volte un piccolo gesto può servire per rincuorare una comunità.
Per fare il passo successivo però non servono giornalisti e fotografi (anche perché il loro compito è denunciare e portare all’attenzione determinate dinamiche sociali), ma servono politiche di welfare che facciano fronte a situazioni di miseria. Come sappiamo, in ogni parte del mondo ormai, le comunità indigene sono sfruttate, violate e spesso uccise e i bambini ne sono le vittime innocenti più immediate.
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E senza questa foto, ognuno di noi avrebbe ignorato questa specifica situazione continuando a vivere nella tranquillità delle proprie mura domestiche. Allora cosa possiamo fare noi? Probabilmente non possiamo cambiare la vita degli indigeni in Argentina, ma possiamo aiutare tante altre persone che vivono vicino a noi e sono in condizione di povertà assoluta.
Dominella Trunfio