Neanche il tè si può più sorseggiare in tranquillità. Secondo una nuova ricerca le bustine di tè che utilizziamo per preparare la nota bevanda in ufficio possono contenere fino a 17 volte più germi di un water!
Neanche il tè si può più sorseggiare in tranquillità. Secondo una nuova ricerca le bustine di tè che utilizziamo per preparare la nota bevanda in ufficio possono contenere fino a 17 volte più germi di un water!
Bere una tazza di tè ci rilassa e riscalda ma da oggi, in seguito ai risultati di una nuova ricerca, la guarderemo con un po’ di sospetto. I risultati ottenuti da un’indagine condotta da Initial Washroom Hygiene sui batteri presenti su alcuni utensili da cucina ed elettrodomestici sono infatti abbastanza inquietanti.
Secondo i dati ottenuti dagli scienziati, il contenuto batterico medio di una bustina di tè presente in un ufficio è di 3.755, mentre quello di una tavoletta per il water arriva a 220. Se pensiamo dunque che i servizi igienici sul posto di lavoro siano la cosa più sporca a cui prestare particolare attenzione sembra che dovremmo ricrederci. Ad essere molto più cariche di batteri e microrganismi sono invece proprio le insospettabili bustine di tè.
Anche accessori e attrezzi da cucina hanno una presenza batterica molto alta tra questi lo studio riporta:
- Scatola porta bustine – 3785
- Manico per bollitore – 2483
- Tazza usata – 1746
- Maniglia della porta del frigorifero – 1592
- Contenitore per zucchero – 1406
- Rubinetto da cucina – 1331
- Superficie di lavaggio / stenditoio – 1234
- Rubinetto dell’acqua calda – 1160
- Piano cucina – 948
- Maniglia del cassetto per le posate – 754
Come mai tutti questi germi sulle bustine del tè e sugli altri oggetti? La risposta è semplice: secondo un sondaggio condotto su 1.000 impiegati si è visto che l’80% delle persone che lavorano in un ufficio non si lavano le mani prima di preparare le bevande per se stessi o i propri colleghi.
Insomma molte persone danno per scontata l’importanza dell’igiene delle mani dopo aver usato il bagno ma non reputano altrettanto utile lavarle prima e dopo la preparazione di cibi o bevande sottovalutando così il rischio di contaminazioni batteriche.
Il dottor Peter Barratt di Initial Washroom Hygiene ricorda l’importanza che l’igiene dovrebbe avere anche negli uffici e negli spazi comuni dove si cucina o si preparano tè e altre bevande. Come ha dichiarato:
“Se ti fermi a pensare al numero di mani diverse che toccano cose come il manico del bollitore, il coperchio della bustina di tè, le tazze e così via, il potenziale di contaminazione incrociata è davvero alto”
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Cosa si suggerisce dunque di fare? Un buon consiglio è quello di utilizzare salviette antibatteriche sulle superfici della cucina e pulire periodicamente e con attenzione tazze, bicchieri e piatti. Scontato ovviamente il fatto di lavarsi sempre le mani!
Francesca Biagioli