Musica a tutto volume sulla bici: la nuova ‘moda’ dei giovani palermitani che sta facendo il giro del mondo

Pedalare per la città ascoltando musica. A rendere più “allegri” gli spostamenti urbani ci ha pensato un gruppo di adolescenti di Palermo. Sistemi stereo con tanto di altoparlanti, subwoofer, amplificatori installati sulla bici permettono di riprodurre musica. L'idea, tanto bizzarra quanto rumorosa, è dei ragazzi di Bici Palermo Tuning e ha già fatto il giro del mondo

Pedalare per la città ascoltando musica. A rendere più “allegri” gli spostamenti urbani ci ha pensato un gruppo di adolescenti di Palermo. Sistemi stereo con tanto di altoparlanti, subwoofer, amplificatori installati sulla bici permettono di riprodurre musica. L’idea, tanto bizzarra quanto rumorosa, è dei ragazzi di Bici Palermo Tuning e ha già fatto il giro del mondo.

Anche il Guardian ha mostrato le immagini dei giovani con i loro potenti mezzi musicali. Una tendenza che pare stia spopolando a Palermo, dove sempre più ragazzi modificano e chiedono che venga modificata la propria bici aggiungendo un sistema stereo.

La spesa di certo non è irrisoria. Si possono spendere da 100 a più di 1.200 euro per trasformare le propria bici in una discoteca ambulante, in grado di emettere suoni fino a 1250W.

Una bici così modificata si presenta con una sorta di stereo sul manubrio, altoparlanti e casse nella sezione centrale, tra il sedile e il manubrio, e amplificatori, subwoofer e batterie sul retro.

Molti ragazzi si costruiscono da soli la bici/stereo acquistando l’attrezzatura necessaria e utilizzando gli aiuti forniti su appositi forum e gruppi Facebook dove scambiano suggerimenti e consigli,

Non tutti plaudono a questa trovata. Il Guardian ha dato ampio spazio all’idea sottolineando però che la polizia non fa nulla e non è “impressionata” dalle musiche ad alto volume emesse dalle bici.

“Alcune di queste bici modificate possono produrre oltre 1250W di potenza sonora, abbastanza da scuotere le finestre degli edifici e delle automobili che passano. La polizia è spesso chiamata a disperdere i raduni dei ragazzi in quanto il suono che producono è considerato da molti insopportabilesi legge sul quotidiano britannico.

La risposta dei ragazzi però corre su altri binari. Per loro correre in bicicletta e ascoltare musica è una modo per sentirsi liberi, per fare rumore e per passare del tempo fuori, insieme.

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Meglio spenderli così i soldi che spenderli in droga” confessa a Repubblica Francesco che abita allo Zen e che pedala verso il centro per incontrare gli amici.

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Una passione per la bici e per la musica espressa forse in modo un po’ troppo rumoroso che ci ha strappato un sorriso. Probabilmente saranno meno contenti i palermitani che si imbattono in questi gruppi di DJ-bikers.

Francesca Mancuso

Foto

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