Ormai è ampiamente riconosciuto che gli allevamenti intensivi e in generale l’industria di carne, latte e derivati sono diretti responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra e quindi, almeno in parte, del riscaldamento globale. Ma cosa accadrebbe se tutti negli Stati Uniti diventassero vegani? Ad immaginare lo scenario è stato un nuovo studio.
Ormai è ampiamente riconosciuto che gli allevamenti intensivi e in generale l’industria di carne, latte e derivati sono diretti responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra e quindi, almeno in parte, del riscaldamento globale. Ma cosa accadrebbe se tutti negli Stati Uniti diventassero vegani? Ad immaginare lo scenario è stato un nuovo studio.
La domanda se la sono posta Robin White del Virginia Tech e Mary Beth Hall del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense che hanno deciso di valutare gli impatti sulle emissioni di CO2 dello stile alimentare degli States, rinomatamente ricco di carne. Cosa dunque accadrebbe se tutte le persone passassero oggi stesso ad una dieta vegana?
Un piano radicale come questo, secondo i calcoli dei due ricercatori americani, avrebbe come effetto immediato una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del settore agricolo del 28%, una sostanziale riduzione ma non certo quella che ci si aspetterebbe considerando che la percentuale delle emissioni agricole di cui gli animali da allevamento sono responsabili nel complesso è del 49%. C’è da considerare infatti che gli animali vengono utilizzati anche in altri modi, dunque per ridurre drasticamente il loro impatto ambientale dovremmo gestire il settore agricolo completamente senza il loro aiuto.
Ciò significherebbe ad esempio usare altri tipi di fertilizzanti in quelle colture in cui invece si utilizza la concimazione animale e smaltire in altro modo, e con dei costi anche in termini di emissioni, i rifiuti vegetali non commestibili dell’uomo che spesso vengono usati per l’alimentazione animale.
Nel complesso il passaggio ad una dieta vegana diminuirebbe le emissioni totali degli Usa di circa il 2,6%. Gli studiosi sostengono, in linea con ricerche precedenti, che gli alimenti vegetali hanno un impatto ambientale ridotto rispetto agli alimenti di origine animale e che con essi è possibile soddisfare tutte le esigenze nutrizionali delle persone.
C’è però un problema di approvvigionamento, secondo gli esperti infatti eliminare del tutto la carne dalla dieta americana aprirebbe uno scenario difficile. Come ha dichiarato Robin White:
“Con razioni accuratamente equilibrate, con una dieta vegetariana è possibile soddisfare tutti i requisiti nutrizionali. Ma i tipi di alimenti che sembrano farlo non li produciamo attualmente in quantità sufficienti per renderla una dieta sostenibile per tutta la popolazione. (…) Nel complesso, togliere gli animali dall’alimentazione ha portato a diete non vivibili a lungo o a breve termine per sostenere le esigenze nutrizionali della popolazione americana senza integrazione nutrizionale”.
In particolare i ricercatori sostengono che un sistema agricolo privo di animali non fornirebbe abbastanza calcio alla popolazione statunitense, né quantità sufficienti di vitamine A e B12 o acidi grassi.
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Naturalmente quello che è venuto fuori è solo un modello ipotetico con i suoi punti di forza o debolezza e secondo i termini di questa ricerca, i cui risultati sono apparsi su Proceedings of the National Academy of Sciences, la dieta vegana applicata in tutto il paese produrrebbe indubbiamente alcuni vantaggi ambientali, ma di contro metterebbe di fronte a nuove sfide. Che ne pensate? Potrebbe essere fatto un discorso anche a livello mondiale?
Francesca Biagioli